Era passato ormai più di un mese da quel 31 ottobre, giorno in cui la Roma aveva vinto la sua ultima partita stagionale, prima di incappare in quattro sconfitte e due pareggi nelle successive sei. Contro il Lecce però finalmente la formazione capitolina ha interrotto questo lunghissimo periodo di digiuno, trovando un fondamentale successo che regala tre punti in classifica. Da quella sfida con il Torino è però cambiato tutto, in primis il padrone della panchina capitolina, con Claudio Ranieri che, alla quarta gara di questo suo terzo capitolo giallorosso, è riuscito a festeggiare davanti ai propri tifosi non solo il 4-1, ma anche la sua centesima panchina con questi colori.
Quella della Stadio Olimpico con il Lecce è stata senza ombra di dubbio la miglior versione stagionale della Roma, che finalmente si è espressa su alti livelli per tutti i novanta minuti. Una vittoria che permette di ritrovare un po’ il sorriso in casa giallorossa, allontanando quella crisi in cui la squadra era sprofondata e che non sembrava avere fine, almeno fino al ritorno di Ranieri, che nonostante le prime due sconfitte consecutive aveva già portato alcuni segnali molto positivi, che sono stati confermati e ribaditi con forza nel poker rifilato ai salentini.
Una Roma convincente
Ci sono state tante note positive che sono emerse da questa partita, sia a livello di singoli sia per quanto riguarda il collettivo. Non si può non partire dagli elogi verso un giocatore del calibro di Mats Hummels, che nella serata dell’Olimpico ha sfoggiato tutto il proprio talento. Match monumentale del tedesco senza mai sbagliare un intervento o un anticipo, dimostrando tutta la caratura di cui gode e che si è guadagnato anno dopo anno. Quello che per diversi mesi è stato un oggetto misterioso dalle parti di Trigoria, si sta prendendo la propria rivincita verso chi non ha mai creduto in lui.
Discorso che va di pari passo anche per Paredes, al centro dell’universo di Ranieri dopo essere stato nelle ultime posizioni delle gerarchie a centrocampo. Dagli autori dei gol – Saelemaekers, Mancini, Pisilli e Koné – fino a chi non ha segnato come Dybala, che è però stato protagonista di giocate importanti che hanno aperto gli spazi agli inserimenti dei compagni, o anche El Shaarawy, autore di due assist, è difficile trovare qualcuno che abbia reso al di sotto della sufficienza, voto che alla fine dei conti si è guadagnato anche Abdhulamid, che dopo la sciocchezza al termine del primo tempo con il rigore causato ha poi saputo reagire nei secondi quarantacinque minuti, riuscendo anche a togliersi la soddisfazione dell’assist a Pisilli.
Singoli a parte è stata però la prestazione corale di tutta la squadra a ridare speranza ai tifosi, che si sono finalmente goduti uno spettacolo degno del calore del tifo giallorosso. La Roma ha aggredito il match fin dai primi minuti, portandosi subito il vantaggio ed amministrandolo senza patemi, trovandosi poi quasi incredibilmente sull’1-1 al termine del primo tempo complice il gol dal dischetto di Krstovic, nell’unica avanzata del Lecce. La formazione di Ranieri ha però mostrato grande carattere, tornando in campo e alzando ulteriormente il livello del proprio gioco.
Caccia alla continuità
Nella seconda frazione, infatti, la Roma ha saputo riversarsi con intelligenza nella metà campo avversaria, schiacciando il Lecce senza mai concedere ripartenze pericolose. Sono arrivate così occasioni a raffica, che dopo un po’ di mancanza di freddezza sotto porta, hanno fruttato le tre reti che hanno chiuso la contesa. Nel postpartita Ranieri si è detto soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi, che gli hanno fornito la prestazione gagliarda che aveva chiesto, conscio dell’importanza e della difficoltà, soprattutto emotiva, che si nascondeva dietro questa sfida. Il tecnico di Testaccio dovrà andare adesso alla ricerca della continuità, che i giallorossi non hanno mai avuto in questi mesi, cercando di disputare un dicembre di alto livello, che potrebbe significare voltare pagina rispetto al recente passato.
E altrettanto chiaro che nonostante questa vittoria servirà grande umiltà, spirito di sacrificio e tanta voglia di lavorare perché la strada è ancora lunga prima di dire che la Roma sarà guarita. Per lo step successivo non bisognerà aspettare troppo tempo. Giovedì, infatti, l’Olimpico aprirà le porte al Braga, per cercare di ottenere impulsi positivi anche nel cammino in Europa League. Piedi per terra e testa bassa devono essere i diktat giallorossi, ma dopo tante difficoltà e sofferenze, forse, inizia ad intravedersi la luce in fondo al tunnel. Adesso toccherà alla Roma avvicinarla passo dopo passo e renderla sempre più visibile, per vivere un 2025 di tutt’altro fattura.