La sensazione post sconfitta contro l’Inter è quella di tifosi estremamente delusi prima ancora della prestazione che del risultato. La voglia di lottare, da parti di alcuni, c’è stata, ma le idee per far male agli avversari continuano a scarseggiare, e non si percepisce mai la sensazione di una squadra che possa rendersi pericolosa, reagire e ribaltare la situazione. Ed eccoci così all’ennesimo inizio di settimane difficile da affrontare per i giallorossi, con tante altre partite toste all’orizzonte e il morale di tutto l’ambiente sotto i tacchi.
Un moto d’orgoglio ha provato ad accenderlo Paulo Dybala, condividendo sui social un post con alcune foto della partita e le emoticon del lupo e del braccio muscoloso. I tifosi si sono riversati su Instagram nella sezione commenti, e se alcuni si concentravano sulla comunque dignitosa prestazione della Joya, “L’unico che ci tiene, meriti la fascia di capitano” citava uno di questi, per il resto è stato un tutti contro Juric.
Ad essere imputato al tecnico croato posizione e compiti affidati a Dybala, ritenuto dal popolo decisamente troppo lontano dalla porta, dove può incidere con il suo talento: “Sei sprecato come terzino”, uno dei commenti. “La prossima volta ti metterà in porta al posto di Svilar. L’allenatore non ci sta capendo niente”, gli fa eco un altro. Insomma, dalla proprietà al mercato, fino a giocatori e Juric, le critiche in casa Roma colpiscono davvero tutti.
Condò: “Dybala lo preferiamo nell’area avversaria”
A Repubblica anche il noto giornalista Paolo Condò ha commentato il match dell’Olimpico: “L’Inter ha vinto a Roma un’autentica battaglia con le doti nascoste dei Mkhitaryan e dei Barella, oltre a quelle dei più appariscenti Frattesi e Lautaro, implacabile sull’unica palla gol avuta fin lì. Un’Inter chirurgica, molto preoccupata di centrare finalmente un clean sheet”.
Importante ed illuminante poi la parentesi sulla Roma e su Dybala, che spiega le scelte di Juric e le conseguenti critiche della tifoseria: “È stata una Roma ricca di abnegazione, spirito di sacrificio e carica agonistica, le doti classiche delle squadre di Juric. Solo che la rosa giallorossa è stata costruita con premesse opposte, ovvero privilegiando la qualità. Ci scuserete se Dybala lo preferiamo pericoloso nell’area avversaria più che umile a ripiegare nella sua”.