Una vittoria di spessore quella della Roma, benché il Lecce non fosse il più proibitivo deli avversari. Buon gioco espresso, furore agonistico e tranquillità nel momento del pareggio avversario, che avrebbe potuto far tremare le gambe in un momento delicato della stagione come questo. Nel post partita un Ranieri come sempre musica per le orecchie quando si tratta di analizzare ciò che è successo in campo, con la classica onestà intellettuale che lo contraddistingue, e proprio per questo si è rivelato interessante il passaggio riguardante i Friedkin.
Dopo i fischi dell’Olimpico una volta inquadrati ieri allo stadio, il tecnico di Testaccio ha voluto spendere qualche parole, facendo riflettere su come le proprietà nel calcio stiano cambiando: “Sentivo che parlavate del presidente (a Sky Sport ndr.). Non voglio difendere nessuno ma ho chiesto al mio addetto stampa chi fossero i presidenti americani in Serie A, sono tanti e io non li ho mai sentiti parlare. È il loro modo di agire. Evidentemente loro demandano, scelgono le persone, si fidano e in caso le cambiano. Parlano il minimo indispensabile con gli operatori della loro squadra e sperano vada tutto apposto. Gli americani sono fatti così“.
Sicuramente un tema su cui soffermarsi, e che forse cambia le prospettive degli ultimi mesi. Si è parlato molto di come un modello oltreoceano facesse fatica ad attecchire a Roma, con la proprietà chiamata ad abbracciare il modus operandi italiano, ma è forse l’ambiente giallorosso che deve adattarsi al modello americano, come successo in altre squadre del Bel Paese. Una nuova era sta prendendo rapidamente piede, e abituarsi sembra essere l’unica scelta possibile.
Italia a stelle e strisce: da Commisso e Krause ai fondi
E in effetti Ranieri ha ragione circa la componente americana che popola il nostro campionato: Commisso e Krause guidano rispettivamente Fiorentina e Parma, ai quali si aggiunge Niederauer al Venezia. La stessa Atalanta dei Percassi ha ceduto il 55% delle quote a Stephen Pagliuca, mentre il Bologna appartiene al canadese Joey Saputo. E poi la trafila dei fondi di investimento, da Oaktree all’Inter a RedBird al Milan, fino a 777Partners al Genoa. I Friedkin chiudono il gruppetto, per quella che è un Italia sempre più a stelle e strisce.