Ranieri: “Nazionale? Non potevo fare due lavori, Gasperini ha un compito importante”

Nuovo ruolo per Claudio Ranieri ma ancora quell'irrefrenabile voglia di Roma: il Senior Advisor giallorosso ha parlato tra le cose della sua ultima stagione da allenatore e del no alla Nazionale italiana

Redazione Solo la Roma
Redazione Solo la Roma - La Redazione
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Un attesa per in nuovi acquisti che un po’ di ansia la sta portando, posto che Gasperini e tifosi si aspettavano almeno un paio di colpi a questo punto di luglio. Il Flamengo complica l’affare Wesley e procede a oltranza la trattativa per Rios, per un Massara che non ha un attimo di rispiro in questo periodo. Una mano gliela sta sicuramente dando Ranieri, in una nuova veste dopo aver appeso fischietto e cronometro al chiodo: “Mai più in panchina? No no, mai più, è finita. Sono contento così”, a ribadito lo stesso Claudio, giusto per essere chiari un’ultima volta.

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Tanto altro però ha detto ai microfoni del TGR, che lo ha intercettato durante la vacanza a Riace che si sta concedendo: “Ora sono il consigliere dei Friedkin e spero di far bene il mio lavoro. Gasperini ha un compito importante, piano piano le cose si metteranno bene”. E ci vorrà sicuramente tempo vista la rivoluzione in atto, ma le premesse di giugno hanno portato una buona dose di fiducia nell’ambiente.

Dalla stagione conclusasi alla mancata Champions

Impossibile però per il popolo giallorosso non avere ancora impressa nella mente la stagione appena conclusasi, nella quale Ranieri ha compiuto il suo ennesimo capolavoro: “Non mi aspettavo un’annata così importante, sono arrivato in un momento particolare. Grazie però all’aiuto e all’apporto di tutti quanti siamo riusciti a rimettere le cose a posto. È stato un fatto importante per la società, per i tifosi, soprattutto, e anche per i giocatori”.

Un peccato il mancato approdo in Champions League, ma Sir Claudio non vuol sentir parlare di rimpianti: “Non voglio fare come la volpe che non ha preso l’uva e dice che è acerba. Forse era meglio così. Affrontare tutte quelle potenze… ora non siamo pronti. Speriamo che fra pochi anni saremo all’altezza di quelle potenze”.

Il no alla Nazionale

Poche settimane fa è arrivato poi l’ennesimo atto di fede di Ranieri verso la Roma, quel no alla Nazionale pesante per necessario: “Credo che rifiutare l’Italia sia costato a tutti, ma non potevo fare due lavori. Mio malgrado avendo un contratto con la Roma non ho potuto accettare quello che voleva la Nazionale, che ha bisogno di una persona libera di poter scegliere, di poter convocare chi vuole. Con me ci sarebbero stato troppi problemi ad ogni convocazione. se un giocatore avesse giocato 90 minuti e poi avesse affrontato la Roma… Insomma, era troppo. Lì ci deve essere un uomo libero. Gattuso, quello che ha fatto, ha cercato di farlo bene. È uno che la Nazionale l’ha conosciuta, l’ha lottata, l’ha sofferta. Per cui gli auguro ogni bene”.

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