Claudio Ranieri è ufficialmente il nuovo allenatore della Roma, ma con una prospettiva diversa rispetto al passato: un incarico in panchina fino al termine della stagione, seguito da un ruolo dirigenziale di consulenza per la proprietà. È un ritorno importante, e allo stesso tempo l’inizio di una nuova fase per Sir Claudio, che ha accettato di guidare la squadra nel momento più critico per poi contribuire a livello strategico e gestionale in futuro.
Un ritorno inatteso per Ranieri, che a maggio dopo aver salvato il Cagliari aveva annunciato il suo ritiro dal calcio. Ma, come disse lo stesso tecnico testaccino nel 2019: “Se la Roma chiama, devo dire sì“. L’allenatore tornerà così ad allenare la squadra giallorossa a cinque anni di distanza: domani, giorno della conferenza stampa di presentazione, saranno trascorsi 2000 giorni dalla sua ultima partita alla guida della Roma.
L’ultima di Ranieri e l’addio di De Rossi
L’ultima volta che Ranieri ha lasciato la panchina della Roma è stato un momento storico, segnato dall’addio di Daniele De Rossi, simbolo di un’era e proprio il tecnico con cui la aveva iniziato questa turbolenta stagione. Quella partita, un Roma-Parma del 26 maggio 2019, rappresenta la fine di un ciclo e, curiosamente, alcuni dei protagonisti di quel giorno sono ancora oggi nella rosa giallorossa: Lorenzo Pellegrini, Bryan Cristante e Stephan El Shaarawy.
La missione di Ranieri
Ranieri è chiamato a calmare una piazza esasperata e a risollevare una squadra che ha visto alternarsi troppi allenatori in breve tempo, iniziando proprio con De Rossi e proseguendo con Ivan Juric. La sfida è difficile, ma se c’è qualcuno in grado di gestire la pressione e di compiere imprese impossibili, è proprio Sir Claudio. La sua capacità di motivare il gruppo e di creare coesione è ciò di cui la Roma ha urgente bisogno per ritrovare stabilità.
Il compito di Ranieri sarà quello di stabilizzare l’ambiente e preparare la squadra per un calendario difficile. Dopo la sosta per le nazionali, la Roma affronterà avversari come Napoli, Tottenham e Atalanta: 3 partite in 8 giorni che potrebbero già decidere gran parte della stagione.