Il presente è felice, ma la storia della Roma ci insegna a non abbassare mai la guardia, in un sali e scendi umorale continuo. Test Empoli in questa domenica di inizio marzo, per una squadra che non vuole fermarsi proprio ora, sia per rimanere agganciata ad una corsa Europa che sembra proibitiva fino a poche settimane fa, sia per prepararsi al meglio alla battaglia di Bilbao, giovedì sera nel ritorno degli ottavi di finale di Europa League. Un tuffo nel passato però è sempre gradito al popolo giallorosso, soprattutto se di parla di Francesco Totti.
Non ci metteremo di certo a dispensare complimenti o a raccontare la storia del numero 10 più forte e famoso della capitale, ma semmai riportiamo parole e aneddoti di Raffaele Ranucci, ex vicepresidente e responsabile delle giovanili della Roma, rilasciate alla Gazzetta dello Sport: “Totti lo scoprimmo noi. I miei collaboratori mi segnalarono questo ragazzino della Lodigiani, corsi a vederlo e al decisione fu fin troppo facile. Lo volevano anche Milan e Lazio, ma per questioni di tifo abbiamo avuto la meglio senza fatica. La spuntammo”.
E chissà che storia avrebbe potuto avere il Pupone se Ranucci e i suoi collaboratori non si fossero mossi per tempo, e fa sorridere oggi il “prezzo” che i giallorossi pagarono per portarlo a Trigoria: “Spiegammo alla famiglia che la Roma sarebbe stata casa sua, che sarebbe stato protetto. Tra l’altro noi già negli anni ’80 avevamo un tutor che seguiva i ragazzi a scuola, a questo Viola teneva molto. Quanto ci costò? Lasciammo Cavezzi alla Lodigiani, un buon giocatore di C2“.
Post Ranieri, Totti vota Ancelotti e boccia Gasperini
Retroscena che rendono evidente come il destino sia qualcosa di inafferrabile ed affascinante, che ha permesso a Totti si scrivere una pagina di calcio indelebile nella storia della Roma e di questo sport. Oggi Il Pupone è, per ora, fuori dai radar del club, e si limita a commentare da spettatore esterno. Pochi giorni fa, nel podcast di Adani, Ventola e Cassano, Viva el Futbol ha detto la sua sul post Ranieri: “Per vincere lo scudetto servono grandi allenatori e grandi giocatori. Alla Roma serve Ancelotti, ma tanto non viene. Fossi il Ds proverei a convincere lui, e se alzo il telefono io è diverso rispetto ad altri. Gasperini è un buon allenatore ma non mi fa impazzire, non riuscirei mai a giocare con il suo modo a tutto campo”.