La battaglia per lo stadio della Roma si sposta nuovamente sul piano legale. Proprio alla vigilia di una tappa cruciale, quella della ripresa degli scavi archeologici prevista per lunedì, arriva un nuovo ostacolo sollevato da tre esponenti del Movimento 5 Stelle.
Come riportato da Il Romanista, l’eurodeputato Dario Tamburrano, il consigliere comunale Daniele Diaco e il consigliere municipale Stefano Rosati hanno presentato un esposto ai carabinieri forestali, puntando il dito contro alcuni aspetti del progetto, in particolare il cosiddetto “bosco” e la passerella ciclo-pedonale che dovrebbe collegare l’area con via Livorno.
Le accuse e le risposte
Nell’esposto si chiede ai carabinieri di accertare se la decisione di procedere con il progetto dello stadio sia stata presa sulla base di tutti i documenti disponibili, senza omissioni. Accuse che, tuttavia, non rappresentano una novità: il Comune ha più volte ribadito che l’iter è stato portato avanti nel rispetto delle normative vigenti.
La mossa appare piuttosto come l’ennesimo tentativo di attacco politico alla Giunta Gualtieri, già oggetto in passato di critiche da parte degli stessi esponenti M5S. Solo pochi giorni fa, gli stessi avevano chiesto di bloccare un incontro – mai realmente previsto – tra Comune e AS Roma per definire il cronoprogramma degli scavi.
Il progetto va avanti
Nonostante le polemiche, chi lavora al progetto dello stadio non appare preoccupato. Le contestazioni finora non hanno prodotto conseguenze concrete, e il percorso amministrativo resta in piedi, rafforzato anche dalle verifiche già effettuate. L’obiettivo resta quello di portare avanti un’infrastruttura ritenuta strategica per la città e per il club, in attesa che il campo, almeno quello giudiziario, torni finalmente a essere secondario rispetto a quello di gioco.