Siamo in settimane decisive per il proseguo della stagione della Roma, un qualcosa che ormai chiunque nella capitale ha capito. Il quarto di Coppa Italia contro il Milan ha regalato solo sconforto, con conseguente eliminazione e tramonto sul primo obiettivo stagione. La reazione però c’è stata, ed ora i focus sono su un Europa League primaria per prestigio ed incasso finale, a cominciare dalla “finale” di giovedì contro il Porto, e su un campionato che vede il ritardo assottigliarsi piano piano.
Impossibile ignorare il fatto che la rimonta resta qualcosa di non facile da realizzare, ma il 6° posto occupato dalla Fiorentina, che in questo momento varrebbe la riconferma dell’Europa League, dista ora 5 punti (Bologna e Milan con una gara in meno possono superarla). Se a ciò aggiungiamo un calendario ottimo per la Roma fino ai primi di aprile, con Monza, Como, Empoli, Cagliari e Lecce da affrontare in serie, ecco che presentarsi al rush finale appaiata alle concorrenti per i posti europei non è utopia, impensabile prima dell’arrivo di Ranieri.
Ecco appunto, Sir Claudio, l’uomo che nella capitale tutto può e che sembra avere un tocco magico quando si parla dei giallorossi. Mai soprannome per lui fu più azzeccato di “Tinkerman”, l’aggiustatore, affibbiatogli dalla stampa inglese e calzante in tutte e tre le sue esperienze a Roma. Dalla sconfitta di Como in poi, ritmo da Napoli con 21 punti in 9 gare di campionato, ben 18 gol fatti e miglior difesa con 6 reti subite, uno score che Ranieri vuole mantenere, tanto in Serie A quanto in Europa League.
Mandarla in Porto, per più motivi
I numeri in campionato sono incoraggianti, ma il focus va a giovedì. Una gara da mandare in Porto, ma non nel senso letterale, perché passare il turno in Europa League, oltre a tenere vive le speranze di vittoria del trofeo e conseguente qualificazione alla prossima Champions, farebbe da boost importante per proseguire il cammino positivo in campionato, tenendosi aperta una strada alternativa da non sottovalutare. Come sempre, l’Olimpico sarà l’arma in più della Roma, in una di quelle notti magiche che la squadra sa come affrontare.