Il tempo scorre veloce e per la Roma sta arrivando il momento di tornare in campo. GiĆ , perchĆ© in una stagione come questa non cāĆØ un attimo di tregua per fermarsi. I giallorossi si sono lasciati alle spalle la vittoria per 1-0 con il Venezia, che sa tanto di rilancio e che deve essere un trampolino per il prossimo futuro. Lāobiettivo ĆØ quello di ritrovare continuitĆ anche al di fuori dellāItalia, in quello scenario internazionale che ĆØ sempre stato tanto caro alla famiglia Friedkin. Il traguardo degli ottavi di finale ma, per raggiungerlo, servirĆ passare dai playoff, da quella fase preliminare che presenta perĆ² unāinsidia.
Sul cammino dei capitolini si infrangerĆ il Porto, con la gara dāandata che andrĆ in scena oggi 13 febbraio alle ore 21:00 allo stadio Do Dragao. Un avversario ostico da affrontare, un cliente che conosce bene le serate internazionali. Claudio Ranieri ĆØ ben consapevole che il passaggio del turno sia alla portata ma, al tempo stesso, serva mettere al tappeto un club ricco di prestigio ed esperienza. I lusitani, storicamente parlando, hanno perĆ² sempre dato piĆ¹ di qualche problema alla Roma. Scopriamo insieme gli ultimi scontri fra le due compagini.
Porto-Roma 3-1, De Rossi illude: Di Francesco fuori dalla Champions
Cominciamo il nostro viaggio nella storia di Porto-Roma con il testa a testa piĆ¹ recente, ovvero quello del 2019. I giallorossi si qualificano agli ottavi di finale di Champions League ā nella loro ultima apparizione nella massima competizione europea ā e vengono sorteggiati con i lusitani. La gara dāandata allāOlimpico si rivela difficile ma viene vinta per 2-1, grazie alla doppietta di un NicolĆ² Zaniolo in rapida ascesa. Al 79ā² della stessa partita, perĆ², arriva la rete della speranza di Adrian Lopez che regala agli avversari lāopportunitĆ di riaprire il discorso al ritorno.
E questa opportunitĆ , al Do Dragao, diventa concreta. I portoghesi partono forte e trovano il vantaggio al 26ā² con Tiquinho Soares. I capitolini non mollano e siglano il pareggio al 37ā² con Daniele De Rossi, abile a trasformare un calcio di rigore spiazzando il portiere avversario. Nella ripresa, perĆ², il copione cambia da subito: Moussa Marega riporta avanti i padroni di casa al 52ā², su perfetto cross dalla sinistra.
La Roma tenta il forcing nei supplementari, sfiorando il 2-2 che avrebbe regalato la qualificazione ai quarti. Nella mente del settore ospiti cāĆØ ancora quel cucchiaio troppo morbido di Edin Dzeko, che viene salvato sulla linea dal difensore avversario. E per una legge del calcio non scritta, quando sbagli il gol, poi lo subisci. Al 117ā², Alessandro Florenzi atterra in area di rigore Fernando Andrade. Alex Telles, dagli undici metri, non manca il bersaglio. Il Porto strappa il pass fra le migliori 8, mentre i ragazzi di Eusebio Di Francesco vengono eliminati dopo essere arrivati in semifinale solo lāanno prima.
Porto-Roma 1-1, Spalletti indenne al Do Dragao: AndrƩ Silva rovina la festa
Il secondo ed ultimo duello fra Porto e Roma che tratteremo risale allāestate 2016, piĆ¹ nello specifico nella sfida valida per i preliminari di Champions League. Ma facciamo un passo indietro. Nel gennaio dello stesso anno, Luciano Spalletti sostituisce lāesonerato Rudi Garcia portando la squadra al 3Ā° posto in classifica, grazie ad una incredibile rimonta. Il sorteggio di Nyon non ĆØ fortunato e dallāurna esce il nome dei Dragoes, rivale con tradizione internazionale e non solo. Lāandata si disputa nella cosiddetta tana del nemico, quel Do Dragao che ĆØ un vero e proprio fortino.
La partenza dei giallorossi ĆØ perĆ² arrembante, a tal punto che al 21ā² Felipe segna nella sua stessa rete e fa 0-1. I capitolini tengono botta fino allāora di gioco, momento nel quale tutto perĆ² cambia. Al 61ā², su rigore, AndrĆ© Silva pareggia i conti su calcio di rigore. Un risultato che sarebbe stato positivo per la Roma, in virtĆ¹ della rete in trasferta data la regola apposita. Al ritorno, perĆ², il Porto calerĆ il tris, costringendo i capitolini a scendere in Europa League. Claudio Ranieri tenterĆ di invertire la rotta, espugnando un campo che per la sua Lupa ĆØ sempre stato sinonimo di fatica e delusione sportiva.