Roma-Arabia Saudita: sinergia vincente: oltre 80 milioni di incasso in due anni

Riccardo Siciliano
Riccardo Siciliano
Lina Souloukou e Turki Alalshikh

L’ingresso prepotente dell’Arabia Saudita nel panorama calcistico mondiale ha avuto un impatto significativo anche sulla Roma, che è diventata la squadra italiana con i legami più stretti con la Saudi Pro League e il contesto che la circonda. Questo rapporto è stato formalizzato nell’ottobre del 2023 con l’arrivo del main sponsor Riyadh Season, un accordo che ha portato nelle casse del club giallorosso 25 milioni di euro in due anni. Questo contratto prevede anche una possibile estensione con un aumento della remunerazione nel caso in cui la Roma si qualifichi per la Champions League.

- Pubblicità -

Il ruolo di Lina Souloukou

L’architetto di questa alleanza è Lina Souloukou, la CEO della Roma, che ha utilizzato il suo legame con Turki Alalshikh, presidente della General Entertainment Authority saudita, per stabilire un rapporto proficuo tra la società capitolina e l’Arabia Saudita. Questo collegamento è stato fondamentale per portare liquidità nelle casse del club, una necessità impellente dato che il bilancio dei giallorossi continua a essere sotto l’occhio vigile della UEFA.

Le operazioni

La Roma ha sfruttato questo legame con la Saudi Pro League per concludere alcune operazioni di mercato che hanno generato entrate significative. La scorsa estate, i giallorossi hanno ceduto Ibanez all’Al Ahli per 31,5 milioni di euro, realizzando un’importante plusvalenza. Successivamente, i giallorossi hanno completato le cessioni in Arabia Saudita di Aouar (12 milioni), Joao Costa (9 milioni) e Smalling (le cifre non sono note, ma i giallorossi hanno risparmiato circa 7 milioni a bilancio), per una cifra complessiva pari a oltre 80 milioni di euro. In entrata, è da segnalare l’acquisto di Saud Abdulhamid, uno dei talenti più importanti del calcio saudita.

Nessuna offerta per il club

Nonostante il rafforzamento di questi legami, al momento non ci sono state offerte ufficiali da parte del Public Investment Fund (PIF), il fondo sovrano saudita, per l’acquisto della Roma. Al momento, la famiglia Friedkin non ha intenzione di cedere, ma nel caso in cui decidessero di cedere la maggioranza del club in futuro, è probabile che guarderebbero con favore a un possibile acquirente proveniente dall’Arabia Saudita.

Condividi questo articolo
Seguire:
Nato a Roma il 22 gennaio del 2001, amante del calcio e dello sport a 360°. Laureato in Comunicazione, tecnologie e culture digitali, adesso costruisco il mio futuro sulle mie due grandi passioni.
Lascia un commento
P