Nonostante non si sia vista una grande Roma, la vittoria tanto attesa in Europa League è arrivata. Senza ombra di dubbio qualche difficoltà c’è stata, ma tutto secondo le previsioni. Quella bestia che Juric aveva descritto in conferenza stampa ancora non si è vista e tantomeno il bel gioco sul quale il tecnico croato tanto insisteva. Ciò al quale si è assistito è una squadra organizzata e che ha lavorato insieme, nonostante qualche difetto che possiamo definire di fabbrica, e che ha portato a casa tre punti importanti in maniera corale. Ma per il resto c’è veramente ancora tanto da lavorare, soprattutto considerando che l’unico gol della serata è arrivato da un calcio di rigore trasformato dal solito Dovbyk.
Inoltre nel mirino adesso c’è la sfida contro la Fiorentina. La Viola, però, non è la Dinamo Kiev. Parliamo di una squadra nettamente superiore in ogni reparto del campo e che, soprattutto, è in un momento di grande fiducia dopo il 6-0 rifilato al Lecce. Proprio per questo motivo i giallorossi dovranno rimanere con i piedi per terra e cercare di lavorare di squadra per portare a casa un risultato tutt’altro che semplice. Tutto passerà dalla testa die calciatori e da quello che riusciranno a dare in una giornata di campionato che è fondamentale per provare a risalire la classifica. Non è più ammesso sbagliare.
Solo un risultato
La gara contro la Fiorentina per la Roma rappresenta un punto di passaggio molto importante. I giallorossi hanno bisogno di tornare a vincere per risalire una classifica che, altrimenti, li vedrebbe sprofondare nelle parti basse. Inoltre la zona Champions League, nonostante questo inizio alquanto rivedibile, rimane un obiettivo da provare a raggiungere. Per fare ciò, però, bisognerà invertire completamemte la rotta. Ma come fare?
Sicuramente un modo è quello anche descritto da Juric. Avere la fame necessaria per sopraffare gli avversari, avere la voglia di portare il risultato a casa e soprattutto diventare delle bestie, agonisticamente parlando, sul terreno di gioco per incutere timore agli avversari. Ma questo deve partire da dentro, sono i giocatori che devono volerlo. Solo così la Roma potrà tornare sui suoi livelli.