Archiviata la sconfitta per 2-0 con l’Atalanta, per la Roma è già tempo di guardare avanti. Dopo un trittico di partite che definire complicato è utilizzare un eufemismo, i giallorossi sono pronti ad affrontare le prossime uscite, sulla carta abbordabili. La prossima gara sarà in programma sabato 7 dicembre alle ore 20:45 contro il Lecce, valida per la 15° giornata di Serie A. Un avversario da non sottovalutare, forte di un ottimo periodo di forma. Al contempo, il direttore tecnico Florent Ghisolfi starebbe pensando a come strutturare la prossima sessione invernale di calciomercato.
Il tecnico Claudio Ranieri ha infatti bisogno di colpi in alcune zone di campo, se vuole riportare la rosa capitolina nella parte sinistra della classifica. Il coach di Testaccio avrebbe chiesto alla dirigenza sia un terzino destro – in grado di scalzare Zeki Celik – che un attaccante centrale, pronto a dare il cambio ad Artem Dovbyk qualora fosse necessario. Tutte le strade sembrerebbero condurre a Beto, in uscita dall’Everton e desideroso di tentare una nuova esperienza in una piazza che lo metta al centro del suo progetto. La domanda sorge spontanea: come cambierebbe l’attacco della Roma, con l’aggiunta del portoghese?
Roma, con Beto hai più profondità
Partiamo da un presupposto: Beto ha sempre dato prova di saper segnare in Italia. Nell’arco della sua esperienza all’Udinese, in Serie A, il 26enne ha siglato 21 gol in 62 presenze, oltre ad un assist. Numeri importanti, per un centravanti che prima di approdare nel Belpaese aveva fatto vedere qualcosa in terra natia. Il 26enne può essere considerato come la classica punta poco elegante con un primo tocco da migliorare ma, al tempo stesso, perfetta per una squadra che ama il gioco in profondità.
Ranieri avrebbe la possibilità di improntare la Roma su un calcio fatto di verticalità, grazie alla qualità dei suoi centrocampisti e della seconda punta che ruota attorno al riferimento centrale. Più difficile vedere una coppia composta da Beto e Dovbyk, due calciatori che si assomigliano fin troppo per caratteristiche. Il classe 1998 risulterebbe, però, un colpo importante per rimpolpare la fase offensiva ed avere a disposizione un nome con sete di riscatto.