Adesso più che mai la Roma ha bisogno di tornare a vincere. La classifica, infatti, vede i giallorossi al dodicesimo posto, ma soprattutto a preoccupare sono i soli 4 punti di distanza che li separano dalla zona retrocessione. Proprio per questo motivo il compito di Ranieri sarà quello di risollevare le sorti di una squadra che, fino a quando c’era Juric a sedere sulla panchina, sembravano sprofondare sempre di più. Certo è che il calendario non sorride alla formazione capitolina che dovrà affrontare oltre al club partenopeo, anche Tottenham e Atalanta. Dunque si tratta di un vero e proprio tour de force, dove Sir Claudio dovrà cercare di conquistare più risultati utili possibili per far rialzare la testa ai suoi calciatori.
Certo è che se da una parte l’arrivo di Ranieri ha ridato fiducia all’ambiente capitolino, le sorti potevano essere ben diverse. Sir Claudio, infatti, si è imposto come nuovo tecnico della Roma dopo diversi giorni dalle mille voci che circolavano sul possibile sostituto di Juric. Il primo è stato quello di Roberto Mancini, seguito poi da Montella. L’aeroplanino sembrava essere in pole position su tutti, ma poi è arrivato il no tassativo della Nazionale turca nel far svolgere al proprio CT il doppio incarico. Da quel momento in poi nella Città Eterna il nome che ha cominciato a richieggiare è stato quello dell’unico allenatore in grande di vincere la Premier League con il Leicester.
A parlare delle voci su Montella alla Roma è stato Calhanoglu. Queste le sue parole in conferenza stampa: “Quando sono uscite le voci, tutti gli abbiamo detto di restare. Tutti lo amano e si prendono molta cura di lui. Io ho undici anni di carriera con la Nazionale, ho visto di tutto. C’è una grande unità in squadra dopo l’Europeo, tutti si rispettano e si amano”.
Ripartire da Ranieri
Ciò che più ha tranquillizzato l’ambiente capitolino è stata la conferenza stampa di Ranieri. Infatti il tecnico della Roma ha toccato tutti i punti e tutti gli argomenti dei quali i tifosi volevano sentir parlare, dando così fiducia in vista del futuro. A partire da Hummels, passando per Dybala fino ad arrivare agli errori commesi dai Friedkin, con la formazione capitolina che, adesso più che mai, potrà pensare solo e soltanto al campo e a nulla di più.