Continua la grande telenovela relativa a Mats Hummels. Arrivato in ritardo e calciomercato chiuso, il tedesco non è ancora mai sceso in campo con la maglia giallorossa. Un mancato esordio che pesa molto, soprattutto tra i tifosi capitolini che vogliono vederlo in campo visto che, nonostante possa non essere in grande forma, si tratta di un calciatore che lo scorso anno ha disputato una finale di Champions League con il Borussia Dortmund. Inoltre, come se non bastasse, il centrale è stato nominato nella top 11 dell’ultima edizione della Coppa dalle grandi orecchie. Insomma tutti motivi che fanno riflettere e non poco la piazza romana e romanista.
Un calciatore di questo tipo, infatti, sarebbe da far giocare fin da subito proprio per fargli prendere confidenza con la squadra e con il diverso modo di intendere il calcio di Juric. Senza ombra di dubbio il tecnico croato, giocando con una linea difensiva molto alta, preferisce giocatori di gamba, ma questo non significa che Hummels non debba mai mettere piede in campo. Questo tipo di scelta è esemplificata anche dalla presenza fissa di Ndicka nel trio difensivo e dall’adattamento di Angelino come braccetto. Insomma per il momento le intenzioni dell’ex allenatore del Torino sarebbero quelle di lasciare fuori dai giochi il difensore tedesco, ma a quale costo?
Anche durante la conferenza stampa, alla viglia di Fiorentina-Roma, è stata posta a Juric la domanda sulle motivazioni delle continue esclusioni di Hummels. La risposta del tecnico croato è stata la seguente: “Arrivo all’allenamento, guardo chi sta meglio e scelgo chi far giocare e chi no. Non guardo il curriculum, guardo chi mi dà più sicurezza. Si tratta di una scelta tecnica, non so che altro dirti”.
Una difesa potenzialmente devastante
Le scelte di Juric lasciano perplessi in molti, soprattutto perché la Roma potrebbe avere una difesa potenzialmente devastante. Certo è che poi bisognerà vedere se il modo di giocare del tecnico croato favorisca questo terzetto, ma tentar non nuoce. Hummels, infatti, potrebbe posizionarsi al centro della difesa, mentre Mancini e Ndicka si andrebbero a posizionare come braccetti difensivi. Una soluzione che incuriosisce, ma che l’ex allenatore del Torino non sarebbe intenzionato a provare.
