Roma già proiettata con la testa a Bilbao, per un ritorno degli ottavi di finale di Europa League da non fallire ad ogni costo, ma nel frattempo si è conclusa un’intensa 28ª giornata di campionato che, come spesso sta accadendo, sorride ai giallorossi. Tolto un Milan che rimane comunque dietro ed il Bologna vincente a Verona (+4), Fiorentina e Juventus hanno perso, mentre la Lazio è stata fermata sull’1-1 da un’Udinese in forma smagliante. E proprio il confronto con i cugini biancocelesti è qualcosa che fa sorridere.
Il 2025 spaziale della banda di Ranieri, squadra che ha accumulato più punti nel nuovo anno in tutta Europa, si aperto con la vittoria nel derby per 2-0, un piccolo spartiacque della sua stagione. Al fischio d’inizio di quel confronto del 5 gennaio, la Roma era a -15 dalla squadra di Baroni, con la parola Europa che non poteva essere nemmeno nominata, mentre adesso il distacco è di appena 5 punti. Ben 10 punti recuperati alla Lazio in poco più di 2 mesi, un rullino di marcia impressionante che apre scenari inaspettati.
A ciò aggiungiamo un Olimpico a due facce che sta incidendo sui risultati delle due squadra. Sarà la differenza di pubblico, posto che si passa rapidamente dal tutto esaurito coi giallorossi al semivuoto con i biancocelesti, ma il rendimento in casa delle due compagini è diverso: Roma che dallo 0-2 per mano dell’Atalanta (8 dicembre) ha giocato 12 partite entro le mura amiche, vincendole tutte tranne il pareggio contro il Napoli; Lazio che invece, nelle ultime 7 in casa, ha ottenuto un solo successo col Monza, 4 pareggi e le sconfitte con Inter e Fiorentina.
Champions possibile? Il calendario non aiuta
Dopo una giornata come questa mastica sicuramente amaro la squadra di Baroni, che fallisce il sorpasso alla Juventus al 4° posto, ma ora anche in ottica Roma la Champions League non è più parola proibita. Al di là della corsa sulla Lazio, guardare un po’ più in là è lecito, visto che la Vecchia Signora dista 6 punti e il ritmo là davanti non è forsennato. Certo, resta un’impresa molto difficile, soprattutto considerando un calendario che non aiuta: con Cagliari e Lecce urge il bottino pieno, per oi gettarsi in un aprile e in un maggio fatti di soli scontri diretti al vertice, con la speranza di intervallarli con altre sfide europee.