Vincere senza soffrire non sarebbe stato da Roma. Così, anche dopo una partita dominata interamente per tutti i 90′, i giallorossi hanno rischiato di subire il gol del pareggio di Kouamé nell’ultima azione della partita. Fortunatamente, il colpo di testa dell’ivoriano si è spento al lato della porta di Svilar e la partita è terminata con il risultato di 0-1 in favore della squadra di Claudio Ranieri, capace di sbloccare l’incontro dopo appena 22 secondi con Matias Soulé.
Se la gara fosse finita con 3 o 4 gol di differenza nessuno avrebbe avuto niente da ridire, invece la Roma ha scelto di complicarsi la vita, colpendo due legni praticamente a porta sguarnita e tirando più volte addosso a Silvestri. Alla fine, quello che conta sono i tre punti e le energie risparmiate in vista del ritorno di giovedì a Bilbao, dove servirà una grande prestazione per conservare il 2-1 maturato all’andata all’Olimpico la scorsa settimana.
L’analisi del primo tempo
Dopo le numerose energie spese in Europa League e in vista della gara in terra spagnola, Ranieri ha optato per un massiccio turnover, con ben nove cambi rispetto a giovedì. Confermati solo Svilar tra i pali e Ndicka a sinistra, con Nelsson e Hummels a completare il reparto difensivo, Saud e Salah-Eddine sugli esterni, Paredes e Koné in mezzo al campo, Soulé e Pellegrini sulla trequarti e Shomurodov riferimento avanzato. D’Aversa ha risposto con un 3-4-2-1 a specchio, che assumeva le forme di un 4-4-2 in fase di possesso con Cacace e Gyasi esterni di centrocampo, Colombo ed Esposito più stretti.
I 5000 tifosi romanisti non hanno avuto neanche il tempo di concludere l’inno che la Roma ha sbloccato la partita: Colombo ha regalato palla a Shomurodov, che ha aperto a sinistra per Salah-Eddine, sul cross arretrato non è arrivato Pellegrini, mentre Soulé ha stoppato la sfera ed ha calciato sul primo palo, beffando Silvestri che si aspettava un tiro a giro. Il gol subito ha messo in crisi l’Empoli, già molto in difficoltà a causa delle numerose assenze, e le uniche due occasioni per arrivare al tiro (gestite facilmente dalla retroguardia giallorossa) sono nate da altrettante imprecisioni in impostazione di Salah-Eddine.
La Roma, invece, ha preso d’assalto la porta di Silvestri, sfiorando più volte il raddoppio. In fase di non possesso, i giallorossi sono saliti in pressione sugli avversari, sfruttando anche una condizione psicologica migliore dopo il vantaggio. L’Empoli ha faticato a trovare soluzioni per uscire con la palla, con i tre centrali di Ranieri forti in marcatura su Colombo, Esposito e Gyasi.
D’Aversa ha provato a rispondere alzando la linea difensiva, senza però infastidire troppo la Roma. La contromossa di Ranieri è stata quella di abbassare Paredes sulla linea di costruzione, alzando Hummels sulla mediana. I giallorossi hanno sfruttato l’ampiezza degli esterni e trovato giocate tra le linee, con Koné molto propositivo e Soulé dentro al campo.
Nel corso del primo tempo, la Roma ha creato occasioni nitide per il raddoppio: al 22′ Pellegrini ha mancato di poco il bersaglio su assist di Shomurodov, mentre al 36′ lo stesso Shomurodov ha colpito la traversa dopo un’invenzione del capitano giallorosso. Due minuti dopo, Koné, lanciato in porta da Soulé, ha colpito il palo da posizione defilata dopo aver superato Silvestri. Sul tramonto della prima frazione, ancora Soulé ha servito un assist perfetto per Shomurodov, che ha centrato Silvestri di testa da due passi. Il primo tempo si è chiuso con un dominio giallorosso: 1.56 xG contro lo 0.10 dell’Empoli.
L’analisi del secondo tempo
Il copione della gara non è cambiato nella ripresa. D’Aversa ha provato a dare una svolta con i cambi, ma la Roma ha mantenuto il controllo del gioco. Al 16′ Pellegrini ha impegnato Silvestri con un colpo di testa schiacciato su cross di Abdulhamid.
Ranieri ha effettuato un triplo cambio a metà ripresa, mandando in campo Rensch, Cristante e Angelino per Abdulhamid, Paredes e Salah-Eddine. La squadra ha così gestito il vantaggio, limitando le incursioni offensive per impedire ripartenze agli avversari. Nel finale è arrivato il momento di Baldanzi e Dovbyk, che hanno avuto sui piedi le ultime due occasioni per chiudere la gara.
Prima Baldanzi, su una sponda di Dovbyk, ci ha provato con un bel destro rasoterra bloccato da Silvestri, poi l’ucraino, questa volta sul filtrante del trequartista, si è presentato a tu per tu con il portiere, che ha neutralizzato il suo tentativo di scavetto. All’ultimo secondo, brivido per il colpo di testa di Kouamé, terminato di poco a lato, con Svilar che sembrava in traiettoria.
Dominio a centrocampo, si conferma la profondità di rosa
Nonostante i nove cambi rispetto alla partita di giovedì scorso, la Roma ha offerto una grande prestazione e non era affatto scontato, visto a quanto abbiamo assistito negli scorsi mesi. Per la seconda trasferta consecutiva, Soulé è stato decisivo. L’argentino, rinato sotto la guida di Ranieri, sta diventando l’uomo in più della squadra.
A centrocampo, Paredes e Koné hanno dominato. L’argentino ha dettato i tempi di gioco con una precisione del 92% nei passaggi, 3 passaggi chiave e 8 lanci lunghi riusciti su 12, facendo scorrere la palla con apparente facilità attraverso le linee avversarie. Anche Koné ha offerto una prestazione di alto livello in entrambe le fasi di gioco. Pochi dubbi su quale sarà la coppia titolare in mezzo al campo da qui alla fine della stagione.
Buona prova di qualità e quantità di capitan Pellegrini, nonostante un’occasione fallita. Tuttavia, la Roma dovrà essere più cinica: contro l’Empoli è andata bene, ma errori simili, come quelli di Shomurodov nel primo tempo e Dovbyk nel finale, in partite più complicate potrebbero costare caro.
Testa a Bilbao
La Roma ha superato la Fiorentina e distanziato il Milan, restando in scia del Bologna, avanti di 4 punti. Il quarto successo consecutivo in trasferta – utopia fino a poche settimane fa – conferma l’ottimo momento della squadra. Ora, però, serve un’impresa: giovedì al San Mamés bisognerà difendere il 2-1 dell’andata. La fiducia c’è, le energie sono state risparmiate e qualche spunto di riflessione è emerso.