Anche nella vittoria ottenuta per 1-0 contro la Dinamo Kiev, che ha permesso alla Roma di conquistare la prima gioia in Europa League, ad apparire è stata la difficoltà offensiva, con la formazione di Juric che continua a portarsi dietro questo fardello da inizio stagione. A decidere il match è stato infatti un calcio di rigore nel primo tempo di Artem Dovbyk, freddissimo nel battere dagli undici metri il portiere degli ucraini. Per l’attaccante ex Girona si tratta della quinta rete nella Capitale, ovvero la metà di quelle realizzate da tutta la squadra.
Questo dimostra l’importanza nell’economia del gioco giallorosso del classe ’97, che dopo un inizio molto complicato, in cui è stato vittima di diverse critiche, ha saputo rialzarsi, sbloccandosi e diventando un punto di riferimento. Il gol realizzato nella serata di ieri ha alimentato quella che è una curiosa statistica che lo riguarda e che definisce Dovbyk come un vero e proprio apriscatole.
Tutte e cinque le reti realizzate dall’ucraino sono infatti valse l’1-0, permettendo alla Roma di sbloccare partite altrimenti complicate. Ciò dimostra una volta di più di come i giallorossi possano contare su un attaccante di grande affidamento e che aveva solamente bisogno di trovare fiducia. Sono state 11 le partite impiegate dal neo arrivato nel corso del mercato estivo, che gli permettono di puntare Abraham (13), Lukaku e Balbo (9), Montella (8), che hanno raggiunto questi numeri in un’intera stagionr.
Dovbyk alle spalle di Lukaku e Batistuta
Cinque gol in undici partite rappresentano un buon bottino, soprattutto considerando che Dovbyk è rimasto a secco nelle prime tre uscite con la maglia giallorossa. Prendendo in considerazione l’ugual numero di gare disputate, il suo stesso numero di reti è stato raggiunto da Pruzzo, Balbo e Montella, mentre sono solo due ad essere riusciti ad andare oltre.
Si tratta infatti di Romelu Lukaku e Gabriel Omar Batistuta, che dopo undici sfide con la Roma avevano messo a referto rispettivamente otto e undici gol. Alla sua prima stagione in Italia, Dovbyk ha sicuramente patito difficoltà di ambientamento, ma ora è pronto per vestire i panni del trascinatore, a patto che i giallorossi lo riescano ad innescare con continuità e qualità.
