Un grande spavento per la Roma, solo questo. Artem Dovbyk, infatti, già da qualche settimana aveva accusato un problema al ginocchio al quale aveva subito, qualche anno fa, l’operazione al legamento crociato. L’attaccante ucraino, però, per il bene della formazione capitolina ha stretto i denti, vista la mancanza di alternative in quel reparto, e solo nella giornata del 12 novembre è arrivato l’esito negativo della risonanza al ginocchio. Dunque le sue condizioni rimangono da valutare dallo staff medico della Nazionale che, d’accordo con quello della società giallorossa, prenderanno una decisione.
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, c’è la possibilità che, dunque, Dovbyk possa tornare in Italia per riprendersi con più calma e lavorare meglio. La Roma, infatti, spera proprio che ciò possa verificarsi in modo da non rischiare ulteriormente il proprio punto di riferimento offensivo. Inoltre, se dovesse andare in porto l’affare Ranieri, l’ucraino avrebbe fin da subito la possibilità di conoscere l’ipotetico nuovo mister e lavorare con lui in vista della sfida contro il Napoli.
Infatti bisognerà anche vedere come potrebbe decidere di giocare Ranieri. Solitamente Sir Claudio ha sempre prediletto il 4-4-2, con Dovbyk che, dunque, si ritroverebbe a fare coppia con un ipotetico Dybala lì davanti, ma questo modulo rischierebbe di tagliare fuori la grande quantità di trequartisti a disposizione della Roma. Dunque un’alternativa potrebbe essere anche il solito 3-4-2-1, ma con un’impronta completamente diversa rispetta a quella data da Juric.
Dovbyk come punto di riferimento
Al di là del modulo che potrebbe scegliere Ranieri, in caso dovesse arrivare, ciò che sicuramente non cambierà sarà l’importanza di Dovbyk nel gioco della Roma. Un attaccante sul quale appoggiarsi, con il quale scambiare per buttarsi nello spazio e da sfruttare per la sua grande fisicità e potenza in progressione. Insomma, tutto ciò che una prima punta dovrebbe avere l’ucraino ce l’ha.
Certo è che a migliorare dovrà essere la capacità della squadra di servirlo e soprattutto di accompagnarlo nelle azioni, dandogli sempre una soluzione spalle alla porta. E in questo a fare la differenza potrebbe essere proprio l’arrivo sulla panchina della Roma di Claudio Ranieri.