Il duello a distanza tra Artem Dovbyk e Alexander Sorloth ha infiammato la stagione della Liga, e dalla Spagna non mancano le analisi approfondite sui due bomber. AS ha dedicato un lungo focus sui loro numeri, con uno sguardo particolare al mancato approdo dell’ucraino all’Atletico Madrid la scorsa estate, decisione che ha poi portato i Colchoneros a virare sul norvegese.
Il retroscena di mercato aggiunge ulteriore pepe alla sfida. Dovbyk era molto vicino all’Atletico, ma alla fine decise di dire no, optando per la Roma. All’epoca, l’agente Oleksiy Lundovskyi fu chiaro: “L’Atletico è un grande club, ma non abbiamo visto un progetto serio per Artem. La loro offerta finanziaria era significativamente inferiore a quella di altri club interessati al capocannoniere della Liga”. Oggi, “L’Atletico ringrazia per il rifiuto dell’ucraino“, come scrive il quotidiano spagnolo. Una scelta che ha cambiato le sorti di entrambe le squadre
Numeri a confronto
I numeri raccontano due storie diverse. Sorloth ha segnato 15 gol stagionali, dieci dei quali arrivati da subentrato, su un totale di 1.565 minuti giocati. Questo gli ha garantito una media impressionante di 0,77 gol ogni 90 minuti. Dovbyk, pur avendo lo stesso numero di reti, ha giocato molto di più: 2.673 minuti, con una media di 0,48 gol ogni 90 minuti. Il norvegese, dunque, si è rivelato letale nei minuti che gli sono stati concessi, mentre l’ucraino ha avuto un impiego più costante e prolungato.
Dal confronto emerge anche che Sorloth tira di più, crea più occasioni, subisce più falli e segna più gol decisivi. D’altra parte, Dovbyk si è dimostrato più efficace sotto porta, con un tasso di conversione del 50% contro il 45,45% del norvegese. Inoltre, perde meno palloni e ha incrementato il suo bottino realizzativo rispetto al passato, complice anche una maggiore continuità nell’essere titolare (30 presenze dal primo minuto contro le 14 di Sorloth).