Roma, ecco Juric: 3-4-2-1 ed intensità per il riscatto

La Roma ha salutato nella mattinata di oggi 18 settembre Daniele De Rossi, esonerato fra lo stupore generale: al posto dell'ex Capitan Futuro arriverà Ivan Juric, che prepara il suo 3-4-2-1 tutta intensità

Marco Meazza
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Come un fulmine a ciel sereno, nella mattinata di oggi 18 settembre, la Roma ha deciso di esonerare Daniele De Rossi. Una scelta controversa e che ha creato scalpore, maturata dopo un inizio di stagione al di sotto delle aspettative. I giallorossi sono andati subito dritti sul sostituto dell’ex Capitan Futuro, optando per un tecnico navigato che conosce il nostro campionato.

Si tratta, ovviamente, di Ivan Juric, ex allenatore fra le altre di Verona e Torino. Il croato sta già dirigendo l’allenamento dei capitolini, in vista della prossima sfida di Serie A contro l’Udinese, in programma domenica alle ore 18:00. La domanda sorge spontanea: come può il coach di Spalato rilanciare la Lupa, portandola nei pressi della zona Champions League?

3-4-2-1 o 3-5-2?

Partiamo dallo spartito tattico che dovrebbe adottare Juric alla Roma. Le strade principali sono due, entrambe legate dalla difesa a 3. Ciò che cambia, però, è la gestione della fase offensiva. Nel corso delle sue esperienze, il 49enne ha sempre optato per un 3-4-2-1, con un’unica punta centrale di peso e due trequartisti tutta fantasia alle sue spalle.

Attenzione, però, all’idea 3-5-2, con un centrocampo più folto ed un regista basso. Questo modulo permetterebbe alla Lupa di avere più equilibrio tattico e di tenere maggiormente il campo. Juric dovrebbe però puntare sul 3-4-2-1, congeniale ai calciatori già presenti nella rosa della Roma.

Hermoso e Mancini, braccetti di spinta

Mile Svilar dovrebbe essere confermato tra i pali, essendo il portiere titolare ed un punto di riferimento per la difesa. Con il passare delle settimane, Mats Hummels dirigerà la retroguardia, che sarà un blocco basso. Ci si aspetta tanto, invece, dai due braccetti, fondamentali nel credo di Juric.

A destra è pronto Gianluca Mancini, che ha sempre dimostrato di essere avvezzo alla spinta offensiva pur non avendo un piede educato. A sinistra, invece, Mario Hermoso scalzerà Evan N’Dicka dando prova di poter proporsi sulla corsia laterale. Per quanto concerne i due esterni a tutta fascia, la Roma dovrebbe affidarsi a Zeki Celik ed Angelino.

Kone e Cristante, corsa e quantità: Pellegrini a rischio?

Il vero dilemma sorge in mediana, lì dove Juric non ha mai nascosto il proprio apprezzamento per i profili dinamici e fisici. Manu Koné potrebbe giovare dalla gestione del croato, data la sua struttura imponente e la capacità di agire da interno. Al fianco del francese, invece, è pronto Bryan Cristante, che contenderà il posto insieme a Leandro Paredes.

Con il 3-4-2-1, però, Lorenzo Pellegrini non troverebbe spazio. Il capitano della Roma, infatti, non ha le caratteristiche atletiche adatte a posizionarsi davanti alla difesa. Il posto da titolare del 28enne potrebbe finire in bilico, data la folta concorrenza sulla trequarti.

Più spazio per Baldanzi e Dybala leader: Dovbyk da pivot

La curiosità dei tifosi capitolini sorge sulla trequarti, zona di campo nella quale la Roma possiede tanto talento e fantasia. Una cosa è certa: Paulo Dybala è inamovibile ed intorno a lui girerà la fase offensiva. La Joya partirà da destra, per rientrare sul piede invertito. Dall’altro lato, invece, i fari sono puntati su Matias Soulé, che deve ancora adattarsi allo scacchiere della Lupa.

Attenzione, però, alla carta Tommaso Baldanzi, quasi un jolly a disposizione di Juric. L’italiano potrebbe fungere da collante fra centrocampo ed attacco in stile Nikola Vlasic, pupillo dell’allenatore di Spalato nel corso dell’avventura in granata. In avanti, invece, pochi dubbi sul numero 9 titolare: Artem Dovbyk è pronto a diventare il bomber del nuovo corso della Roma.

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