Roma all’esame Verona, tra pochi gol e tabù trasferta: 10 gare senza vittoria

Roma pronta ad affrontare il Verona al Bentegodi, con due questioni da risolvere in fretta: il grosso tabù trasferta e la carenza di gol, in quello che è il peggior attacco degli ultimi 33 anni

Redazione Solo la Roma
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È stato piuttosto chiaro Juric, in conferenza stampa, nel sottolineare che non vincere a Verona vanificherebbe gli sforzi fatti per battere il Torino, e in un periodo del genere, trattasi di parole sante. Si riparte dall’atteggiamento della Roma mostrato giovedì sera, quello di una squadra che crede ancora nel lavoro del proprio allenatore, cosa non scontata dopo ciò che era successo a Firenze. Serve qualcosa in più dal punto di vista del gioco, che si spera arrivi col tempo, ma intanto al Bentegodi c’è da sfatare il tabù trasferta.

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Non solo infatti alla squadra mancano due vittorie di fila da 7 mesi, ma un successo lontano dall’Olimpico non si vede dal 25 aprile, giorno in cui una zuccata di Cristante a Udine, a tempo quasi scaduto, regalava i 3 punti alla Roma, in quei 20′ da recuperare dopo lo stop della partita per il malore a N’Dicka. Trattasi di ben 10 gare senza vittoria giocate fuori dalla capitale, un numero troppo grande per avere ambizioni da Champions League. Si spera in un cambio di rotta a Verona, dove va risolto il problema dei pochi gol.

10 reti in 10 gare, 33 anni dopo

Un problema, quello realizzativo, che Juric si porta dietro da Torino, dove chiuse il campionato con il quart’ultimo attacco. Roma che in questo momento vede solo 4 squadre con meno centri (Cagliari, Genoa, Empoli e Lecce) e 2 a pari merito (Monza e Venezia), con dati veramente allarmanti: 10 reti in 10 gare non si vedevano da ben 33 anni, quando i giallorossi ne avevano messi a referto appena 8.

Un problema di concretezza più che di costruzione, visto che i capitolini sono terzi per tiri effettuati (155), dietro solo ad Inter (159) ed Atalanta (165), che sono però rispettivamente a 26 e 24 reti, i due migliori attacchi della Serie A. Solo il 6,5% di percentuale realizzativa per la Roma, la più bassa delle prime 10 squadre della classifica attuale. Insomma, il messaggio è chiaro: per la Champions serve di più, specialmente dai vari Soulé, Pellegrini e Baldanzi, che devono affiancarsi in zona gol a Dybala e, soprattutto, ad un Dovbyk da 5 centri stagionali.

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