Sulla situazione della Roma e sulla scelta di puntare su Ranieri ha detto la sua anche Giuseppe Giannini. Queste le sue parole a Il Corriere del Mezzogiorno: “Credo che i Friedkin abbiano fatto la scelta giusta, sono tornati sulla strada della romanità come quando presero De Rossi al posto di Mourinho. Ritrovare l’orientamento con la tifoseria, ricostruire l’unione a livello ambientale è un valore per la Roma. La squadra ha patito l’esonero di De Rossi, ha risentito del cambiamento”.
Riguardo il possibile ritorno di Totti: “Mi piacerebbe, la romanità non va persa, è un concetto sempre attuale, c’è fame di personaggi che hanno indossato la maglia della Roma ed esprimono il senso d’appartenenza. Ranieri è intelligente, ha subito fatto un appello alla piazza, insisterà tanto sulla connessione con la gente e non ha chiuso la porta a Francesco Totti”.
Giannini ha poi parlato dell’imminente match tra Napoli e Roma: “Credo che, quando subentra in corsa, l’allenatore guardi ai numeri, a ciò che non funziona ricercando soprattutto la solidità difensiva, l’equilibrio. Non è un caso che sembra opti per il 3-5-2, il Napoli dovrà aspettarsi una Roma determinata, grintosa, attenta, concentrata, che chiuderà gli spazi e proverà talvolta a far male agli azzurri con le ripartenze. Dybala? Credo che possa essere un trascinatore, ha talento ed esperienza. È un dato di fatto che, quando lui non c’è, la Roma fa fatica”.
Giannini: “Pellegrini sa di essere un punto di riferimento”
Intervistato da La Gazzetta Regionale, Giannini si è così espresso: “Mi ricordo di De Rossi da ragazzo, in Primavera, poi piano piano è diventata una persona che rappresenta la romanità e Roma. Anche Bove può diventare una persona importante all’interno di un gruppo. Quella che hanno vissuto loro è una dinamica che si ripete, come già accaduto con me e Totti, quando hai una proprietà straniera. Le stesse proprietà, quando hanno bisogno di salvare la situazione, allora ricorrono a persone che possono essergli d’aiuto per calmare la piazza”.
Giannini ha poi concluso: “Con le seconde squadre il livello è più competitivo, il giovane fa un salto in avanti. Pellegrini non mi da l’impressione di essere un ragazzo che ha bisogno di consigli, guardandolo da fuori mi sembra un ragazzo serio che sa di essere un punto di riferimento per società, squadra e tifosi. Non può essere messo in discussione perché è un Nazionale, quando ci arrivi sei tra i 30 giocatori più forti in Italia”.