Se segna per prima, è quasi una sentenza. La Roma di Claudio Ranieri ha trasformato il vantaggio iniziale in una garanzia, una sorta di clausola blindata per il risultato finale. Dalla famosa telefonata del presidente Dan Friedkin, che ha segnato il ritorno dell’uomo dei miracoli in panchina, la squadra ha cambiato pelle, diventando pragmatica, compatta e tremendamente efficace nel gestire le partite una volta passata avanti.
Il dato
Come scrive il Corriere dello Sport, da quando Ranieri è tornato, la Roma ha vinto 13 volte e pareggiato una sola (a Bologna, con il gol in extremis di Dovbyk) quando è stata la prima a sbloccare il risultato. Un rendimento da grande squadra, che ha avuto riscontro anche in campo europeo. A parte l’eccezione della trasferta di Oporto, i giallorossi non si sono mai fatti rimontare in Conference o Europa League dopo essere andati in vantaggio: Braga e Eintracht Francoforte ne sanno qualcosa. In tutti i casi, la squadra ha gestito il match con autorevolezza, chiudendolo con applausi e sorrisi sotto la Curva Sud.
Rimonta? Nessuna paura
Ma non è solo il vantaggio a esaltare questa Roma. Anche quando subisce per prima, la squadra non molla. Nella striscia di 19 partite senza sconfitte, è andata sotto sei volte: in due occasioni ha ribaltato il risultato (contro Udinese e Como), in altre quattro ha comunque evitato la sconfitta. Un dato che conferma la tenuta mentale del gruppo, forgiato dalla filosofia di Ranieri.
Lo stesso principio è stato applicato con successo anche in Europa. A Londra, contro il Tottenham, è arrivato un 2-2 strappato in zona Cesarini. Contro il Porto, all’Olimpico, è stata la doppietta di Dybala a raddrizzare il match dopo la rete iniziale di Samu. E infine la sfida con l’Athletic Bilbao, in cui Shomurodov ha firmato il gol dell’illusione al 93’. In tutti questi casi, la Roma ha dimostrato di non uscire mai dalla partita.