Tra il 2007 ed il 2012 uno dei perni della difesa della Roma era il brasiliano Juan, che in quegli anni conquistò anche una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Il classe ’79, attualmente nello staff della nazionale verdeoro, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, partendo con un tuffo nel passato e dei suoi anni nella Capitale: “Lo ricordo come un posto meraviglioso. In spogliatoio mi sono integrato subito perché c’erano tanti brasiliani: quanti scherzi e quante risate. E poi che squadra eravamo”.
Juan: “Totti un brasiliano nato a Roma”
Il brasiliano ha poi continuato: “Tante soddisfazioni in campo? Assolutamente, in panchina avevamo un genio come Spalletti. Poi anche con Ranieri abbiamo fatto bene. Sono contento che oggi ci sia ancora una signore come lui a guidare la squadra. Noi quegli anni avevamo un gruppo super, formato da tanti ottimi calciatori. E poi c’era Francesco. Un brasiliano nato a Roma. Senza dubbio uno dei più forti con cui ho giocato. Era speciale, poteva giocare in qualsiasi club del mondo. Io non amo le classifiche, ma aveva quella magia che avevano i Ronaldinho, Ronaldo e quel tipo di giocatori. Fuori dal comune direi”.
Riguardo i momenti da ricordare della sua esperienza a Roma: “Scelgo sicuramente le vittorie dei due trofei, l’entusiasmo dei tifosi al nostro arrivo, le feste. E poi i derby, che emozione. L’Olimpico pieno vale il Maracanà. Roma mi manca moltissimo. Appena posso torno, anche se non tanto spesso quanto vorrei. Anche la mia famiglia è molto legata alla città, abbiamo ancora molti amici qui. Io tornerei anche solo per mangiarmi una carbonara fatta a regola d’arte”.
Juan: “De Rossi diventerà un grande tecnico”
Juan ha poi parlato della Serie A: “Non la seguo più tantissimi, ma quando posso la guardo. Cerco di seguire tutto e di informarmi. Poi ovviamente ho un occhio di riguardo per le squadre del mio cuore: Bayer Leverkusen, Roma e Flamengo. Roma in Champions League? Lo spero, ma non è semplice. Ranieri è fantastico, io l’ho avuto come allenatore e ve lo assicuro. Però nel girone d’andata hanno perso parecchi punti, quindi sono stati costretti a rincorrere. Sarebbe una bella impresa, sicuramente saranno lì a giocarsela fino alla fine”.
L’ex difensore ha poi concluso: “Vorrei dire una cosa sul mio amico ed ex compagno De Rossi. Diventerà un grande tecnico, indipendentemente da come è andata con la Roma. Ne sono certo. Daniele è uno che ama mettersi in gioco, la sfida lo galvanizza non lo spaventa. Anche quando giocavamo aveva il physique du role dell’allenatore. Una grinta e un carisma unici. Sarebbe morto per la squadra e noi con lui”.