La Roma è ufficialmente entrata nel vivo della stagione, dove ogni partita vale come una finale. La vittoria di domenica contro l’Udinese, la prima stagionale in trasferta (9 mesi e 18 partite dopo), ha rilanciato le ambizioni dei giallorossi in Serie A (il quarto posto ora dista “solo” 9 punti) ed ha allontanato i malumori dopo la sconfitta subita in terra olandese per mano dell’AZ Alkmaar. Adesso, però, la squadra di Claudio Ranieri non ha più margine di errore.
Il prossimo appuntamento è in programma per giovedì 30 gennaio alle 21:00 contro l’Eintracht Francoforte allo stadio Olimpico, nell’ultima giornata del girone unico di Europa League. Il ko contro gli olandesi ha precluso ogni possibilità di qualificazione diretta agli ottavi di finale per i giallorossi, che adesso necessitano di una vittoria per avere la certezza di giocare i playoff a metà febbraio. Si prospetta, però, una sfida tutt’altro che agevole.
Le combinazioni per centrare i playoff
La Roma occupa il 21° posto in classifica con 9 punti, appena una lunghezza sopra il Porto 25°. Una vittoria contro l’Eintracht Francoforte darebbe ai giallorossi la certezza matematica della qualificazione ai playoff e, di conseguenza, garantirebbe una migliore classifica in vista degli accoppiamenti per questo turno preliminare.
In realtà, la Roma potrebbe riuscire a rientrare nelle prime ventiquattro anche con un pareggio o, addirittura, con una sconfitta, ma in questo caso diventerebbero fondamentali i risultati delle altre contendenti. In particolare, le rivali di classifica sono il Ferencvaros (che affronta l’AZ in casa), il Fenerbahce (ospite del Midtylland), il Besiktas (che ospita il Twente), il Porto (ospite del Maccabi), il Braga (in casa con la Lazio) e l’Hoffenheim (ospite dell’Anderlecht). L’importante è che i giallorossi non vengano sorpassati da più di 3 squadre.
La stagione dell’Eintracht Francoforte
L’Eintracht Francoforte è una delle squadre rivelazione dell’Europa League e della Bundesliga. Le Aquile occupano la seconda posizione nel girone unico europeo con 16 punti, a tre lunghezze di distanza dalla Lazio e in coabitazione con l’Athletic Club, e necessita di un pareggio per avere la certezza matematica di centrare gli ottavi di finale. Nel torneo, la squadra guidata da Dino Toppmoller ha collezionato 5 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta, quest’ultima arrivata in trasferta per 3-2 contro il Lione.
L’Eintracht sta volando anche in campionato, dove attualmente occupa la terza posizione in classifica con 37 punti, a +5 su Stoccarda e Lipsia e a – 5 dal Bayer Leverkusen. Dopo quattro successi consecutivi tra Bundesliga e Europa League, le Aquile hanno frenato la propria corsa nell’ultimo weekend, pareggiando contro l’Hoffenheim, che ha trovato il gol del definitivo 2-2 al 95′.
In vista della sfida di giovedì, c’è da sottolineare che il mercato invernale ha sconvolto il reparto offensivo dei tedeschi. Infatti, l’Eintracht ha ceduto Omar Marmoush, uno degli attaccanti più in forma del panorama calcistico attuale, al Manchester City per circa 75 milioni di euro. Il 24enne egiziano, elemento che avrebbe creato non poche difficoltà alla retroguardia giallorossa, ha realizzato finora 20 gol e 14 assist in 26 presenze fra tutte le competizioni. Al suo posto è arrivato Elye Wahi dal Marsiglia, che però non potrà essere registrato in lista UEFA prima del prossimo turno.
Lo stile di gioco dell’Eintracht di Toppmoller
Durante la scorsa estate, Toppmoller ha modificato lo stile di gioco dell’Eintracht Francoforte, che si basa fortemente sul gioco di transizione. In questa prima metà di stagione eccezionale, le Aquile hanno costantemente creato occasioni da gol attraverso un gioco di transizione efficace. In particolare, i due attaccanti Marmoush e Ekitiké hanno beneficiato di questo stile, visto che gli ampi spazi creati hanno permesso loro di sfruttare appieno il loro vantaggio in termini di velocità.
La partita contro il Bayern Monaco dello scorso ottobre, terminata con il risultato di 3-3, riassume perfettamente le capacità dell’Eintracht Francoforte di saper soffrire e colpire quando serve. Nonostante abbia avuto appena il 25,9% del possesso palla e abbia registrato un totale di xG (expected goal) nettamente inferiore agli avversari (1,21 contro 2,18), la squadra di Toppmoller ha messo in mostra la qualità e il ritmo del loro gioco di transizione, con due delle loro tre reti provenienti proprio da contropiedi.
Nei top cinque campionati europei, l’Eintracht è in testa per contropiedi e al primo posto per gol dopo i contropiedi (8). La Aquile non fanno di un lungo possesso palla uno dei principi cardine del proprio gioco: nei top cinque campionati europei, si posizionano appena al 46° posto (9° in Bundesliga) per % di possesso palla, intorno al 48,8%.
In fase di costruzione, durante la pressione avversaria, il Francoforte utilizza una struttura 4-2-4, mentre contro blocchi difensivi bassi passa a una configurazione di 3-2-5. Il classico gioco di posizione costituisce la base della strategia di costruzione delle Aquile. Occupare zone specifiche, attirare gli avversari e trovare l’uomo libero sono i principi chiave del loro approccio posizionale.
Tuttavia, trovare l’uomo libero può richiedere molto tempo. Se l’avversario si sposta costantemente e riduce al minimo gli errori, la palla può essere fatta circolare per lunghi periodi senza penetrare aree pericolose.
Stile difensivo
In difesa, Toppmoller può contare su un quartetto consolidato composto dall’ex della gara Rasmus Kristensen, Tuta (uno dei pochi sopravvissuti al trionfo in Europa League nel 2022), Robin Koch e Arthur Theate. L’Eintracht alterna fasi di forte pressione ad altre in cui preferisce chiudere gli spazi e lasciare il possesso palla agli avversari. La coppia di centrali, però, non sempre ha le giuste letture e la Roma può cercare di sorprenderli in contropiede, uscendo proprio dalla fase di pressione della squadra tedesca.
Blocco basso e contropiede: Ranieri imita Mourinho?
L’Eintracht Francoforte ha sorpreso per un calcio di transizione incredibilmente efficace nella prima metà di stagione. Tuttavia, hanno trovato diverse difficoltà contro avversari compatti. Quando gli avversari concedono alla squadra più possesso palla, la squadra di Toppmoller non ha idee per sfondare il blocco difensivo avversario.
Un altro problema nel gioco del Francoforte è la mancanza di ritmo dalla linea di costruzione. Questo è influenzato dalla mancanza di movimenti verticali da parte degli attaccanti nelle linee avanzate. Le corse mancanti in profondità o dalla profondità comportano un’assenza di opzioni di passaggio in verticale, contribuendo al ritmo lento dei giocatori di costruzione.
Vista la partenza di Marmoush, il peso dell’attacco sarà tutto sulle spalle di Ekitiké, centravanti non estremamente strutturato ma tecnico e di manovra. Dunque, la Roma potrebbe cercare di difendere con un blocco difensivo basso per limitare il gioco di transizione dei tedeschi (i giallorossi sono la squadra in Europa con più gol da contropiede subiti) e fare densità in mezzo al campo per indirizzare gli avversari sugli esterni, da dove possono fare meno male.
Possiamo immaginare una Roma “mourinhana”, che costringe i rivali a uscire, innalzando anche un muro in difesa che serve poi a ripartire soprattutto sugli esterni. Ranieri potrebbe lasciare il possesso palla agli avversari, cercando poi di sorprenderli in contropiede sfruttando le disattenzioni della linea difensiva degli avversari. All’Olimpico, sarà una gara da dentro o fuori: l’augurio è quello di assistere a una grande serata europea come i giallorossi ci hanno abituato negli ultimi anni.