Vittoria ritrovata dopo tre passi falsi e clean sheet a più di un mese di distanza dall’ultimo. Per chi fosse stato catapultato nella capitale senza conoscere il contesto guarderebbe alla serata di giovedì con estremo giubilo, ma la realtà è un’altra. La striminzita vittoria per 1-0 contro le riserve della Dinamo Kiev non risolleva una Roma decisamente opaca, che continua ad essere contestata per le prestazioni offerte, accanto ad una proprietà ormai nell’occhio del ciclone.
All’orizzonte la sfida contro una Fiorentina reduce da 5 successi ed 1 pareggio consecutivi tra campionato e Conference League, con ben 16 gol messi a segno. Viola che non hanno dunque il solito problema riscontrato dai giallorossi, quello di trovare la via della rete, e le premesse per la gara del Franchi non sono buone. Sembra evidente che più di qualcosa non funzioni nella Roma, soprattutto negli ultimi 20-30 metri, con un grido che rischia di diventare sempre più forte: Juric deve ambiare modulo.
Difesa a 4
Partendo dalle retrovie, sarà anche vero che con il tecnico croato la squadra non ha mai subito più di un gol a partita, mantenendo però la rete inviolata in sole due occasioni su 7. In più, tutto si può dire meno che la Roma non rischi nulla: Svilar è per distacco il migliore dei suoi in quest’inizio di stagione, ed ha tolto più di una volta le castagne dal fuoco in giornate non brillanti dei compagni. Perché dunque non tornare alla cara e vecchia difesa a 4?
De Rossi aveva impostato la stagione con quest’idea, seppur anche lui stesse pensando di introdurre l’opzione a 3 prima di essere esonerato. I centrali a disposizione di Juric sarebbero tutti già avvezzi a tale disposizione, Angelino non avrebbe problemi ad abbassare leggermente il proprio raggio d’azione, e Celik avrebbe meno compiti di spinta per concentrarsi sulla fase difensiva. I benefici poi si potrebbero riflettere anche dalla cintola in su.
Il doppio trequartista è necessario?
A centrocampo Juric ha ruotato in continuazione gli interpreti, ma la coppia titolare rimane un rebus. Aggiungere un uomo e formare una blocco a 3 compatto potrebbe dare più equilibrio alla squadra, posto che una domanda ci frulla in testa: il doppio trequartista è veramente necessario? Finora i benefici sono stati davvero pochi, e dunque non sembra utopia sceglierne uno solo, ovviamente Dybala quando sta bene, dandogli modo di spaziare sul fronte offensivo come meglio crede.
Di conseguenza si potrebbe impostare un attacco classico a 3. Soulé riportato nella sua posizione naturale, visto che rimane un giocatore che, in qualche modo, va recuperato anche per l’investimento fatto, e uno tra El Shaarawy e Saelemaekers, quando rientrati dagli acciacchi, sul lato sinistro. Buona anche la soluzione in coppia, più con Dybala e Dovbyk supportati da Pellegrini o Baldanzi che con Shomurodov, apparso inadatto a certi livelli. Per la Champions serve qualcosa di più di quello visto finora.