Nel corso di un’intervista rilasciata a Sportweek, Niccolò Pisilli ha parlato a trecentosessanta gradi della sua avventura con la Roma, partendo dagli inizi e da ciò che ricorda proprio dei momenti in cui è diventato un giocatore capitolino: “I tre provini a Trigoria, partitelle tra ragazzi selezionati. E l’emozione per la consegna del kit giallorosso. Non mi aspettavo nulla, ma ci tenevo tantissimo visto che sono sempre stato tifoso della Roma. Mia madre me l’ha comunicato nascondendomi la lettera della società sotto la tovaglia mentre eravamo a pranzo”.
Pisilli: “Bove fondamentale per me”
Il centrocampista giallorosso ha parlato così di Ranieri e di come sia riuscito a cambiare le sorti della Roma: “Ha riportato calma e serenità, eravamo scossi dal periodo negativo che stavamo vivendo e che nessuno si sarebbe aspettato. Il mister, con la sua carica e la voglia che ci trasmette, ci ha aiutato a risollevarci. Come ha fatto? Forse il segreto è fare le cose in modo semplice“.
Riguardo l’inizio dell’esperienza in prima squadra: “Ero timido, l’ultimo arrivato. Avevo un po’ di paura a muovermi per non sembrare di troppo. Mi ha aiutato molto Edoardo Bove: non ci conoscevamo prima, veniva dal settore giovanile come me e mi dava consigli su cosa fare e come comportarmi. È stato fondamentale“. Proprio su Bove e il suo malore: “Stavo guardando la partita, mi sono spaventato molto. Ho temuto per la sua vita. Ci sentiamo ogni tanto, ma non lo tempesto di messaggi. Al di la del regolamento, che va rispettato, è un peccato perdere un giocatore come lui. Ci metteva passione. Una grande persona e un grande calciatore”.
Pisilli: “Il derby qualcosa di incredibile”
Il classe 2004 si è espresso anche sul rapporto con i compagni con il passare del tempo: “Sono entrato bene nel gruppo. Quando stiamo insieme ci divertiamo e anche questo è un piccolo segreto per fare andare bene le cose. Sono tutti simpatici, Mancini fa molto ridere e mi trovo molto bene con Baldanzi. Dybala come è in campo lo vedete tutti. Fuori è ancora meglio. È un campione che aiuta tutti a ha sempre una buona parola. Lui è un esempio in tutto quello che fa“.
Pisilli ha concluso parlando della possibilità per un giocatore di diventare una bandiera: “Penso di si, ma le cose vanno meritate, la Roma va meritata. Spesso poi la scelta non è del giocatore, bisogna essere tutti d’accordo e dimostrare il proprio valore sul campo ogni giorno. Se un giocatore rende, vuole rimanere in un posto e anche la società vuole trattenerlo, certo che si può fare. Il derby? Qualcosa di incredibile, si ha un’adrenalina clamorosa. Quest’anno l’ho giocato per la prima volta, la passione che trasmettono i tifosi è fuori dal comune. Sono unici, il loro appoggio è continuato con tutti gli allenatori, i giocatori. La loro lealtà verso la squadra è speciale, non la si trova altrove”.