È tempo di tornare a correre. Dopo settimane di attesa, la Roma Primavera si raduna oggi a Trigoria, dando ufficialmente il via alla nuova stagione sportiva. Tra i campi del centro “Fulvio Bernardini” si ricomincia a sentire l’odore dell’erba bagnata, delle scarpe pulite la sera prima, degli sguardi determinati di chi sogna un futuro tra i grandi. A guidare il gruppo, da quest’anno, ci sarà di nuovo Federico Guidi, una vecchia conoscenza del settore giovanile giallorosso, pronto a riprendersi il timone dopo due stagioni di distanza.
Il ritorno di Guidi, l’uomo dello scudetto sfiorato
Non è un nome qualunque per i tifosi della Roma e per chi conosce le dinamiche del vivaio. Guidi era stato già protagonista sulla panchina dell’Under 19, sfiorando il tricolore Primavera due stagioni fa, in un’annata rimasta nella memoria per qualità di gioco e crescita individuale dei talenti. Dopo un’esperienza altrove, l’allenatore toscano torna con la stessa missione di allora: formare e vincere. Perché nel settore giovanile la crescita è tutto, ma la mentalità vincente fa la differenza tra una promessa e un professionista.
Un’eredità solida: Falsini lascia una Primavera ambiziosa
La squadra che Guidi eredita da Gianluca Falsini è tutt’altro che da rifondare. L’ultima stagione ha visto la Roma Primavera tra le protagoniste assolute, con una rosa competitiva, equilibrata e ricca di prospetti interessanti. Ora l’obiettivo è alzare ulteriormente l’asticella. Il traguardo, neanche a dirlo, è quello scudetto di categoria che manca da troppo tempo e che la Roma è tornata a sfiorare proprio con Guidi in panchina nel suo primo mandato.
Il futuro si costruisce adesso, tra lavoro e sogni
L’estate a Trigoria sarà scandita da allenamenti, test atletici, prime amichevoli e valutazioni tecniche. In palio non c’è solo un posto nella Primavera: i più pronti potrebbero salire di livello, aggregarsi alla prima squadra o finire sotto la lente di club professionistici. Un percorso già visto e rivisto, che inizia oggi con la stessa speranza che accompagna ogni stagione: vedere un ragazzo con la maglia della Roma arrivare, un giorno, all’Olimpico. E magari, in mezzo, cucirsi addosso quel tricolore tanto cercato.