18 presenze dal suo arrivo a fine gennaio. Questo è il bottino di Devyne Rensch da quando veste la maglia della Roma. Sbarcato dall’Ajax in Italia, il classe 2003 è riuscito ad inserirsi bene all’interno della rosa giallorosso, raccogliendo anche la stima di Ranieri, che oltre ad utilizzarlo praticamente sempre come subentrato, lo ha lanciato da titolare in cinque occasioni in campionato, anche in partite contro avversari importanti come Napoli e Atalanta.
In un’intervista rilasciata a Soccernews, il laterale olandese ha raccontato l’inizio della sua avventura a Roma, sottolineando la felicità nel poter vestire questi colori: “Mi sono sistemato con la mia famiglia a Roma. Abbiamo tutto ben organizzato. Sono felice di essere lì e orgoglioso di poter giocare per un club così grande. Spero che potremo vivere tante belle esperienze“.
Nella stessa finestra invernale di calciomercato, nella Capitale è sbarcato anche Salah-Eddine, che nei suoi primi mesi in giallorosso ha fatto più fatica a trovare spazio. Proprio riguardo il connazionale, Rensch si è così espresso: “È speciale giocare insieme alla Roma e farlo anche nella nazionale olandese giovanile. Lo conosco bene fin dalle giovanili. Viviamo a un minuto di distanza l’uno dall’altro e possiamo parlare olandese nello spogliatoio, il che è sempre un piacere”.
Rensch: “Farioli mi ha insegnato molto, ten Hag mi ha reso il giocatore che sono oggi”
Riguardo invece l’italiano e il suo precedente tecnico Farioli: “Imparare la lingua è dura, ma andrà tutto bene. Con Farioli non ci siamo sentiti di recente. Prima di andarmene dall’Ajax l’ho ringraziato per tutto. Mi ha insegnato molto in poco tempo, come calciatore e come persona. Gli sono grato per questo. Ho visto che sta lasciando l’Ajax e gli auguro tutto il meglio”.
Rensch ha poi concluso spendendo parole al miele per Erik ten Hag, che lo ha allenato ai tempi dell’Ajax proprio agli inizi della carriera: “Ten Hag ha avuto un ruolo importante nella mia crescita. Mi ha permesso di esordire con lui e mi ha aiutato enormemente. Mi ha reso il giocatore che sono oggi. Il legame tra noi rimarrà per sempre. Abbiamo ancora buoni contatti: recentemente lui voleva venire a vedere una partita all’Olimpico, quindi l’ho invitato”.