Il segnale è già arrivato forte e chiaro: scegliere Gian Piero Gasperini per la Roma significa avviare una rivoluzione profonda, che parte dalla mentalità e passa per il metodo di lavoro. Non è solo una questione di uomini, ma di cultura calcistica. Chi lo conosce lo sa: Gasperini è un tecnico esigente, maniacale nella preparazione, inflessibile nell’interpretazione del suo calcio. Ma per farlo funzionare ha bisogno di una società pronta a spalleggiarlo davanti al gruppo e supportarlo nelle richieste tecniche, senza ambiguità.
Il mercato: esterni imprescindibili e regista verticale
Come riporta Il Messaggero, la priorità tecnica riguarda gli esterni di centrocampo, fondamentali nel 3-4-2-1 gasperiniano. Devono essere rapidi, continui, con capacità di spinta e di precisione nei cross. Gasp cerca profili alla Bellanova: veloci, resistenti, forti fisicamente e capaci di saltare l’uomo. In alternativa, elementi con le caratteristiche di Gosens, che proprio con lui visse la miglior stagione della carriera all’Atalanta.
In mezzo al campo, invece, il tecnico preferirebbe un regista più verticale e dinamico, e in questo senso Koné sembra più adatto di Paredes, più compassato nella manovra. La costruzione dal basso, per Gasperini, non è un esercizio sterile: serve velocità e profondità, per sfruttare le imbucate sulle mezzali.
Il rebus in attacco: da Dovbyk a Dybala
Davanti, il caso più spinoso riguarda Dovbyk, acquistato un anno fa per 40 milioni. Una cifra importante che oggi complica eventuali cessioni, a meno di una proposta convincente che permetta a Ghisolfi di reinvestire. Poi c’è la questione più delicata: Paulo Dybala. Il più talentuoso, ma anche il più fragile fisicamente e oneroso economicamente. Gasperini lo conosce dai tempi del Palermo, ne riconosce l’unicità e la classe, ma dovrà trovare il giusto equilibrio tattico per valorizzarlo senza frenare la crescita di Soulé, altro talento argentino seguito da vicino.
Chiarezza su chi resta: Svilar e Ndicka in cima alla lista
Infine, c’è da definire l’assetto difensivo. Gasperini non vuole rivoluzioni dietro, ma certezze: ha chiesto la garanzia che né Svilar né Ndicka vengano ceduti, e vuole l’aggiunta di un altro centrale di livello per completare la rotazione. In un sistema dove la difesa a tre è fondamento, la continuità e l’intesa sono fattori chiave.