La Roma arriva all’ultima giornata di campionato con una certezza e un sogno. La certezza è la qualificazione a una coppa europea, già aritmetica dopo il successo sul Milan. Il sogno, invece, si chiama Champions League, ancora possibile grazie a una rincorsa spettacolare nel girone di ritorno che ha riportato i giallorossi al vertice della classifica dopo un avvio incerto.
La squadra allenata da Claudio Ranieri, chiamato a metà stagione per stabilizzare un ambiente scosso, ha risposto con i fatti, inanellando risultati importanti e trovando finalmente solidità negli scontri diretti, da sempre croce del club nelle ultime annate.
La svolta nel ritorno: Roma, i numeri del cambiamento
Con 43 punti raccolti nel solo girone di ritorno, la Roma è andata vicinissima al proprio record storico di punti in una metà stagione (48 punti nel 2009/10, sempre con Ranieri). Il cambio di passo è stato evidente soprattutto nel confronto con le dirette concorrenti. Fino a gennaio, il trend era quello ben noto agli osservatori romanisti: poche vittorie e tanti rimpianti contro le “big”, un limite già visto durante le gestioni Fonseca, Mourinho e, brevemente, De Rossi.
Ma il copione è cambiato negli ultimi mesi: la Roma ha battuto Inter, Napoli e Fiorentina, pareggiato contro Juventus, Lazio e Bologna, e perso solo sul campo dell’Atalanta. Un rendimento di spessore, da squadra che può ambire legittimamente al ritorno nella massima competizione europea.
L’occasione
L’ultima partecipazione alla Champions League della Roma risale alla stagione 2018/2019. Da allora, solo piazzamenti da Europa League o Conference. Vincere contro il Torino, domenica alle 20:45, significherebbe restare aggrappati al quarto posto, nella speranza che la Juventus non vada oltre il pareggio nella trasferta a Venezia.
Ranieri, che saluterà la panchina giallorossa al termine del campionato, sogna di congedarsi con un’impresa: lasciare la Roma dove merita, tra le grandi d’Europa.