Due anni fa, quando la Roma sembrava determinata a riportare Davide Frattesi a Trigoria dal Sassuolo, il centrocampista era così convinto che l’operazione sarebbe andata in porto da rinunciare alle ferie in mete esotiche. Preferì restare a portata di chiamata, posticipando più volte anche una semplice partenza per il mare, aspettando solo un segnale.
Aveva persino scelto il numero di maglia, il 16 di Daniele De Rossi, che poi sarebbe finito sulle spalle di Leandro Paredes. Qualche mese fa, con De Rossi allenatore della Roma, Frattesi aveva nuovamente dato la sua disponibilità a tornare. L’Inter gli offre la possibilità di lottare per grandi obiettivi, ma in nerazzurro ha iniziato solo cinque partite in campionato, mentre in giallorosso potrebbe essere un punto fermo e giocarsi al meglio le sue chance in vista del Mondiale 2026, il suo sogno.
Capitolo aperto
Per Frattesi, la Roma rappresenta un capitolo mai chiuso. Fin da quando fu ceduto, ancora giovanissimo, chiese al suo agente di garantire, in un modo o nell’altro, una possibilità per tornare. “Io a casa poi ci torno“, avrebbe detto. Vive da anni con la fidanzata, la stessa che lo accompagnava ai tempi delle giovanili romaniste, e chi lo conosce bene sa quanto sia legato all’idea di tornare nella capitale non come promessa, ma come giocatore completo.
La valutazione dell’Inter
Tuttavia, la delusione per quel mancato trasferimento di due anni fa brucia ancora. Tiago Pinto, allora uomo mercato della Roma, scelse di non acquistarlo nonostante il prezzo scontato del 30% previsto nell’accordo con il Sassuolo. La decisione fu interpretata da Frattesi come un segnale che la Roma non credeva abbastanza in lui.
Il giocatore, dal canto suo, era disposto a trattare senza pretese economiche, con la promessa di discutere poi il contratto. Oggi, il suo valore è salito, e senza clausole favorevoli, la Roma dovrebbe pagare almeno 35 milioni per riportarlo a casa. Stando a quanto riportato dal Corriere dello Sport, la trattativa con l’Inter potrebbe prevedere formule creative, come un prestito con obbligo di riscatto o l’inserimento di contropartite tecniche (Pellegrini non convince del tutto i nerazzurri), ma nulla si potrà fare senza un assegno importante.