Artem Dovbyk sta lentamente conquistando la Roma, gol dopo gol. Ranieri lo ha descritto come un centravanti che “vive per il gol”, poco coinvolto nel gioco di squadra ma capace di incidere nei momenti cruciali. E i numeri iniziano a dargli ragione: Dovbyk ha già segnato 10 gol in Serie A, a cui si aggiungono 2 reti in Europa League e 3 in Coppa Italia. Ma la sua importanza non si misura solo nella quantità, bensì nella qualità dei gol segnati.
Quanti punti ha portato
Come scrive il Corriere dello Sport, in ben 8 occasioni è stato lui a sbloccare il risultato, dimostrando una spiccata capacità di entrare subito in partita. Anche quando è partito dalla panchina ha saputo colpire rapidamente, come a Milano in Coppa Italia dopo soli 9 minuti o contro il Como all’Olimpico dopo 36. E non si tratta solo di tempestività: i suoi gol hanno portato alla Roma 10 punti in classifica, di cui 9 in campionato, contribuendo in maniera decisiva alle vittorie contro Genoa, Monza, Udinese e Cagliari, e lasciando il segno anche contro l’Athletic Club.
Il paragone con i grandi attaccanti del passato viene naturale. Dal 2001 in poi, solo altri due neoacquisti della Roma erano riusciti ad andare in doppia cifra nel loro primo campionato: Borja Mayoral e Tammy Abraham. Aver già fatto meglio di un modello dichiarato come Edin Dzeko – che Dovbyk ha studiato a fondo per migliorare il proprio gioco – è un segnale più che incoraggiante.
Il futuro
Tuttavia, il futuro resta da scrivere. Nonostante le reti pesanti e i miglioramenti sotto la gestione Ranieri, la società ha deciso di rimandare ogni bilancio a fine stagione. Dovbyk ha firmato un contratto fino al 2029 e sa che il suo obiettivo è quello di restare al centro del progetto per molti anni ancora. Intanto, ha già conquistato la fiducia dei compagni: l’abbraccio di Gianluca Mancini dopo la girata vincente contro il Cagliari ne è la prova.