Roma, Torino ultima spiaggia: Juric sfida il suo passato per scrivere il futuro

La Roma è attesa dall'esame Torino, nella serata di oggi 31 ottobre: il tecnico Ivan Juric sfida il suo passato per delineare il futuro

Redazione Solo la Roma
Redazione Solo la Roma
Juric, allenatore della Roma

La sconfitta per 5-1 contro la Fiorentina è stata il punto più basso di questo avvio di stagione della Roma. I giallorossi si sono lasciati alle spalle la debacle messa a referto al Franchi e sono ora chiamati a riscattarsi, sia dal punto di vista dei risultati che dell’atteggiamento. L’obiettivo è quello di risalire lentamente la china e riconquistare la fiducia dei tifosi, sempre più in protesta con giocatori e dirigenza. I capitolini si stanno preparando nei minimi dettagli per la sfida di stasera 31 ottobre contro il Torino, in programma alle ore 20:45 allo stadio Olimpico. Una partita difficile, contro un avversario di valore.

- Pubblicità -

I granata sono ben conosciuti da Ivan Juric che, caso vuole, si giochi la permanenza sulla panchina della Lupa proprio contro il suo passato. Il coach di Spalato ha allenato la rosa piemontese dal 2021 allo scorso maggio 2024, dando prova di essere uno dei tecnici più interessanti nel panorama nazionale. L’allenatore croato è consapevole, pur avendolo mascherato ieri in conferenza stampa, di essere arrivato all’ultima spiaggia con la Roma e di dover superare lo scoglio del “suo” Torino.

Juric, allenatore della Roma
Juric, allenatore della Roma

Juric, ora serve l’orgoglio

3 vittorie in 8 gare. Questo è il bottino della Roma sotto la gestione Juric, scelto dai Friedkin per sostituire Daniele De Rossi dopo un avvio di stagione complicato. Il 49enne non è riuscito a raddrizzare la barca, sia dal punto di vista tecnico caratteriale. L’attacco è sempre più spuntato, con Dovbyk che viene servito poco e male. A centrocampo è ancora da decifrare la coppia titolare, mentre gli esterni sono un vero e proprio problema da risolvere nella sessione invernale di mercato.

Juric sta pagando il primo salto in una piazza nobile del nostro calcio ma, soprattutto, l’assenteismo di una dirigenza che si è nascosta, senza lasciare alcune traccia e dando all’allenatore fin troppe responsabilità anche per quanto concerne la comunicazione. Il tecnico di Spalato avrà quindi un compito delicato: tagliare il cordone ombelicale con il suo passato, con quel che è stato e che non sarà più. E dopo aver fatto ciò, chissà se riuscirà a scrivere una nuova pagina del suo futuro con la Roma.

Condividi questo articolo
Lascia un commento
P