La Roma dovrà fare a meno di una parte del proprio pubblico per le prossime partite lontano dallo stadio Olimpico. Infatti, il prefetto di Bologna ha vietato la trasferta ai tifosi ai giallorossi per la gara di domenica, valida per la ventesima giornata di Serie A. La decisione è arrivata in seguito alla determinazione del Comitato di Analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive. Il divieto di vendita riguarda tutti i romanisti residenti della regione Lazio, mentre i sostenitori giallorossi in altre regioni potranno seguire la squadra.
L’avvocato Contucci: “Punizione mascherata da prevenzione”
L’avvocato Lorenzo Contucci, penalista e punto di riferimento della tifoseria giallorossa, ha commentato a Il Tempo la decisione di vietare ai tifosi della Roma le trasferte di Bologna e Udine: “L’atteggiamento del Comitati di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive è una punizione mascherata da prevenzione. Situazione ai limiti dell’incostituzionalità? Sì. Si sta trasformando il CASMS nel giudice sportivo delle tifoserie. Per vietare la presenza dei tifosi in trasferta, è necessario che quella partita sia a rischio. L’Italia è uno dei pochissimi paesi ad adottare queste soluzioni: in Inghilterra nessuno si sognerebbe di vietare una trasferta. Stiamo parlando di persone che hanno già pagato treno, biglietto e soggiorno, e questo decisione viene presa a tre giorni dalla partita. È assurdo“.
Sulla possibilità di fare ricorso: “Lo stiamo facendo insieme a un collega di Udine. In passato abbiamo agito anche per alcune società tedesche. In Germania sono gli stessi club a tutelare i tifosi e ad agire contro questi provvedimenti“.
Il precedente di dicembre
Non è la prima volta che viene vietata una trasferta ai tifosi della Roma in questa stagione. Infatti, a dicembre i sostenitori giallorossi residenti nel Lazio non hanno potuto assistere alla partita contro il Como. La decisione arrivò in seguito agli scontri avvenuti a poche ore dal calcio d’inizio del match contro l’Atalanta.