La Roma non ci sta. Dopo il pareggio contestato contro il Porto, il club giallorosso è pronto a farsi sentire ai massimi livelli. La proprietà americana ha intenzione di sostenere il proprio allenatore Claudio Ranieri con una lettera ufficiale all’UEFA, nella quale verranno elencate tutte le situazioni arbitrali che, negli ultimi anni, hanno penalizzato la squadra.
Il primo riferimento, inevitabilmente, è all’arbitraggio di Anthony Taylor nella finale di Europa League del 2023, che ancora brucia nella memoria dei tifosi giallorossi. Ma la Roma non si limiterà a citare solo quell’episodio: nella lettera verranno raccolte anche altre situazioni che il club ritiene ingiuste, compresa la gestione dell’arbitro Tobias Stieler nel match d’andata dei playoff di Europa League contro il Porto.
Le spiegazioni della UEFA
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la UEFA, però, sembra intenzionata a non accogliere le lamentele romaniste. Anzi, il massimo organismo calcistico europeo avrebbe già contattato Trigoria per chiedere spiegazioni sulle dichiarazioni polemiche di Ranieri nel post-partita. Le sue parole, che hanno messo in discussione l’imparzialità dell’arbitro tedesco, non sono state apprezzate e potrebbero portare a conseguenze disciplinari: una multa è probabile, mentre una squalifica sembra meno plausibile al momento.
La UEFA ritiene che la direzione di Stieler sia stata regolare e non accetta le critiche di Ranieri. Inoltre, contesta le statistiche citate dall’allenatore, secondo cui l’arbitro penalizzerebbe le squadre in trasferta: se è vero che negli ultimi venti match diretti dal tedesco nessuna formazione ospite ha vinto, in passato sono stati nove i successi in trasferta sotto la sua direzione nelle tre coppe europee.
Infine, il massimo organismo europeo sottolinea che la Roma, negli ultimi tre anni, è stata arbitrata solo da fischietti di primo livello, incluso Taylor, che prima della contestata finale di Budapest, aveva diretto il 4-1 dei giallorossi contro il Feyenoord senza particolari polemiche.