Roma sul velluto, non chiamatele più riserve: l’analisi del poker al Monza

Poker e zero affanni contro il Monza per la Roma, che può coltivare l'obiettivo Europa anche grazie alle (non più) riserve: l'analisi del 4-0 ai brianzoli maturato all'Olimpico

Lorenzo Zucchiatti
7 min di lettura

Sembrano lontani i tempi i cui la Roma guardava con preoccupazione alla zona retrocessione, eppure parliamo di appena tre mesi fa, quando il mago Ranieri muoveva i primi passi della sua terza avventura da allenatore giallorosso. Circa una novantina di giorni dopo l’arrivo del ā€œTinkermanā€ per eccellenza, lo scenario ĆØ decisamente diverso, passato dai cocci di un ambiente disastrato da scelte scellerate nei primi mesi ad una situazione di fiducia totale, che apre scenari inaspettati per il finale di stagione. La vittoria sul Monza, seppur semplice, ĆØ l’ennesimo segnale di una squadra sul pezzo.

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Sostanzialmente una passeggiata quella di lunedƬ sera, contro un avversario con ben 11 assenze ma totalmente abbandonato a se stesso, arrendevole e rassegnato ad un destino sempre più orientato verso la Serie B. La serietĆ  e l’atteggiamento messi in campo però dalla Roma, fin dal 1′ minuto, non sono cose scontate, oltre ad un Ranieri che ha avuto nuove risposte da giocatori ormai non più riserve ma titolari aggiunti. Prima di gettare lo sguardo dunque alle gare contro Como e Athletic Club, analizziamo il poker rifilato al Monza.

Saelemaekers e i ā€œnuovi titolariā€: il primo tempo

Brianzoli che si schierano a specchio per provare a contrastare l’avanzata giallorossa, ma fin dalle prime battute di gioco l’atteggiamento degli uomini di Nesta ĆØ diametralmente opposto a quello professato prima della gara. Squadra molto bassa, poco dinamica ed anche disattenta, tanto che dopo pochi minuti Pisilli si mangia un rigore in movimento più difficile da sbagliare che da segnare. Un campanello d’allarme che il Monza non recepisce, e al 10′ Kyriakopoulos lascia tutto lo spazio necessario a Saelemaekers per piazzare all’angolino un sinistro a giro dybaliano.

Sbloccare la partita ĆØ come sempre metĆ  del lavoro in sfide trappola come questa, e la Roma ha il pregio di non lesinare sul minimo vantaggio. Il belga di proprietĆ  del Milan ed un, come al solito, sontuoso Angelino sono in costante proiezione offensiva, supportati da Mancini e N’Dicka che non esitano a sostenere la manovra d’attacco. Proprio l’avanzata del Mancio libera SoulĆ© nell’uno contro uno, Kyriakopoulos mandato per terra e pallone sulla testa di Shomurodov con scritto sopra ā€œspingimiā€.

Matias SoulƩ con la maglia della Roma

E sono in effetti i ā€œnuovi titolariā€ a prendersi la scena nella prima frazione, con l’uzbeko finalmente in gol dopo il tanto spirito si sacrificio dimostrato, un Pisilli impreciso sotto porta ma galvanizzato dal recente rinnovo e la coppia di trequarti SoulĆ©-Baldanzi estremamente interessante per il futuro. Non più riserve ma risorse preziose, che permettono a Ranieri di gestire le energie tra campionato ed Europa League senza rinunciare a qualitĆ  e risultati. Prima del duplice fischio c’è tempo anche per il solito ottimo intervento di Svilar, una parata in controtempo su Ganvoula che non permette al Monza di riaprire la gara.

Angelino spaziale e riscatto Cristante: il secondo tempo

Nesta prova a mischiare un po’ le carte con le poche alternative a sua disposizione dalla panchina, ma il secondo tempo ĆØ ordinaria amministrazione per la Roma. Ranieri concede anche a Dybala una buona mezz’ora, quasi un po’ a sorpresa vista una partita giĆ  in archivio, forse per non fargli perdere il ritmo partita e per provare ad aumentare un’intesa con SoulĆ© mai veramente sbocciata lungo l’arco della stagione. Il tris però lo firma un Angelino spaziale, che sta avendo un rendimento oggettivamente impensabile ad inizio anno.

Secondo gol mensile dopo quello col Napoli (solo Jubal dell’Auxerre ha segnato di più a febbraio da difensore), sgroppate degne di un velocista e cross costanti in area di rigore, un fondamentale che vediamo fare sempre meno con qualitĆ . Cala il poker Cristante, forse il giocatore rimasto più in ombra nonostante l’arrivo di Ranieri ed ancora con un difficile rapporto con la tifoseria. Gol e assist per Angelino per lui contro il Monza, per un ragazzo che vuole dimostrare di essere ancora utile alla Roma, prima di sedersi a tavolino in estate e decidere il da farsi.

Angelino e Saelemaekers con la maglia della Roma

Obiettivo Europa, in campionato e con l’Athletic Club

Giro palla intenso, qualitĆ  nelle ultime giocate e soprattutto il giusto atteggiamento fin dal 1′ sono state le chiavi per archiviare senza affanno la pratica Monza, con le enormi difficoltĆ  di organico e psicologiche dei brianzoli che hanno poi fatto il resto. L’obiettivo Europa ĆØ lo slogan a Trigoria, valido per entrambi i fronti sui quali la Roma si sta destreggiando. Il 4-0 di lunedƬ sera, parallelamente alle sconfitte di Milan, Bologna e Fiorentina, permette alla squadra di guardare la classifica con un sorriso a 36 denti.

SƬ il 9° posto, ormai una costante, ma a solo 1 punto da rossoneri e felsinei (che giovedƬ recupereranno lo scontro diretto valido per la 9ĀŖ giornata) e 2 dai Viola attualmente in 6ĀŖ posizione, e dunque la conferma dell’Europa League ĆØ qualcosa di ampiamente alla portata ed impensabile fino a tre mesi fa. Marzo sarĆ  decisivo, con la Roma che affronterĆ  domenica il Como ed Empoli, Cagliari, Lecce successivamente, prima di iniziare un tour de force fino a fine stagione fatto di soli scontri diretti con squadre della parte sinistra della classifica.

E poi? E poi c’è l’Athletic Club, il prossimo avversario di giallorossi negli ottavi di Europa League. Trattasi di una delle squadre più temibili della competizione, che ha anche l’incentivo di una finale che si terrĆ  proprio al San Mames di Bilbao, ma la Roma targata 2025 può far male a chiunque. Vincere il trofeo avrebbe molteplici significati: il prestigio della coppa, il ritorno in Champions League a 6 anni dall’ultima volta, il conseguente plus economico anche sul calciomercato, il coronamento dell’ennesima impresa di Ranieri e, perchĆ© no, la vendetta sulla finale persa immeritatamente contro il Siviglia.

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Diplomato al liceo classico e laureato in Giurisprudenza, con una tesi in Diritto Sportivo sui contratti di sponsorizzazione, ho messo in stand-by la "carriera" da giurista per fare della mia passione, lo sport in generale ed il calcio nello specifico, una professione. Scrivere e, ancor di più, parlare di pallone è per me il sale della vita, qualcosa che potrei fare per ore senza annoiarmi. Il mio obiettivo è informare ed ispirare, attraverso racconti ed analisi approfondite, coloro che ogni giorno si interessano alle dinamiche dello sport. Tra le mie esperienze figura anche un Master in gestione ed amministrazione delle aziende sportive.
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