Nel corso della sua vita da direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini ha avuto modo di avere a che fare con tanti giocatori brasiliani, che dopo il loro addio dalla Capitale hanno avuto carriere importanti. Tra questi c’è senza ombra di dubbio Alisson, diventato tra i migliori portieri al mondo con il Liverpool, con Sabatini che ne ha parlato in un’intervista rilasciata a Gianluca Di Marzio.
Queste le sue parole: “Non partì titolare in giallorosso. Venendo dal Brasile doveva acquisire un po’ di tecnica europea. E poi davanti a lui c’era Szczesny. Il brasiliano si innervosì ma gli dissi che avrebbe giocato le coppe. L’ha fatto ed è lì che è diventato grande. Davvero un grande portiere e un essere umano meraviglioso. All’inizio ci sono state delle incomprensioni ma può capitare. Volevo che lavorasse con Marco Savorani, un allenatore dei portieri eccezionale. Un cultore della tecnica e del saper stare in porta”.
Sabatini: “Marquinhos l’ho preso che era un ragazzino”
Sabatini ha poi speso belle parole anche per Gerson, che ha vestito la maglia della Roma tra il 2016 ed il 2018, non vivendo però di certo il miglior momento della carriera, che invece adesso lo sta vedendo protagonista con il Flamengo. Questo il pensiero dell’ex direttore sportivo giallorosso: “Lui era un giocatore bellino. A Roma lo prendevano in giro ed è stato disprezzato. Mentre nella vita sta dimostrando di essere un campione vero. Basti vedere che oggi è il capitano della sua squadra”.
Altro giocatore passato da Roma è Marquinhos, che un paio di giorni fa si è laureato campione d’Europa con la maglia del PSG, squadra del quale ormai è diventato un simbolo, dimostrando tutte le qualità che già erano emerse nella Capitale: “Erano i tempi di Zeman. Io lo presi un po’ prima ma c’erano delle pratiche da portare avanti essendo extra comunitario. Ci sono voluto un po’ di giorni. Aveva 18 anni, era un ragazzino. Indossò la maglia della Roma e non se la tolse più“.