San Lorenzo, un palazzo colpito dai bombardamenti diventa un hub dell’accoglienza moderna

Un vuoto urbano causato dai bombardamenti del ’43 si trasforma in una struttura ricettiva di nuova generazione: il gruppo spagnolo LHG sbarca a Roma e sceglie San Lorenzo per 18 “serviced apartments” pensati per studenti, turisti e professionisti. Rispettati i vincoli architettonici, ma tra i residenti resta il timore di perdere un altro pezzo di memoria collettiva.

Deneb Antuoni
4 min di lettura

A San Lorenzo, i “vuoti” lasciati dalla guerra stanno scomparendo uno a uno. Spazi che per decenni hanno raccontato silenziosamente la storia di una Roma ferita dalle bombe, sopravvissuti a speculazioni e abbandoni, stanno ora cambiando volto. E l’ultimo a essere trasformato è quello all’angolo tra via dei Sabelli e via degli Ausoni, proprio di fronte al centro sportivo dei Cavalieri di Colombo. Il suo destino? Diventare una struttura ricettiva ibrida, pensata per soggiorni medio-lunghi e per un turismo internazionale di nuova generazione.

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Un progetto firmato Libere Hospitality Group

Il progetto porta la firma della Libere Hospitality Group (LHG), realtà spagnola con sede a Bilbao che ha scelto Roma come nuova tappa del proprio piano di espansione in Italia. Dopo due investimenti a Milano, LHG sbarca anche nella Capitale e si inserisce in uno dei quartieri più densi di memoria storica e sociale.

La nuova struttura, il cui cantiere è in corso dal 2023, comprenderà 18 appartamenti – 13 bilocali e 5 trilocali – tutti concepiti come “serviced apartments”, ovvero unità abitative dotate di servizi dedicati a studenti, professionisti e turisti con esigenze di permanenza più estese rispetto alla classica ospitalità alberghiera.

Da ferita urbana a edificio sostenibile

Quella che un tempo era una cicatrice del quartiere, un edificio sventrato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, si prepara dunque a rinascere in una nuova veste. Il lavoro di ricostruzione, fa sapere l’azienda, ha rispettato i vincoli architettonici della zona, replicando fedelmente le linee originarie. Ma il cuore del progetto è già proiettato nel futuro: efficienza energetica, sostenibilità ambientale e sistemi di domotica avanzati, tutti elementi che renderanno l’immobile conforme agli standard ambientali europei fissati per il 2035.

Il completamento dei lavori è previsto per settembre 2025, quando il palazzo entrerà ufficialmente nel circuito internazionale del marchio Libere. Si tratterà di una proposta ricettiva “upscale”, come definita dalla stessa azienda, orientata a un pubblico internazionale in cerca di soluzioni flessibili, eleganti e tecnologicamente evolute.

Una trasformazione che fa discutere

Non mancano, ovviamente, le voci critiche. Una parte dei residenti storici di San Lorenzo guarda con preoccupazione a questa progressiva cancellazione dei “vuoti”, percepiti da sempre come testimonianze fisiche della memoria collettiva del quartiere. Per molti, quei resti raccontano più di mille tabelle commemorative. Ma la città, inevitabilmente, cambia. E San Lorenzo, da laboratorio di cultura e resistenza urbana, si trova oggi al centro di un’evoluzione che mescola mercato immobiliare, ricettività e rigenerazione urbana.

Un tassello nella strategia europea del gruppo

«La presenza nelle principali città europee rappresenta un pilastro della nostra strategia di sviluppo», ha dichiarato Niccolò Pravettoni, responsabile dello sviluppo per LHG in Italia. «I risultati del primo semestre 2025 confermano la validità del nostro modello. L’obiettivo è quello di intercettare una domanda crescente di ospitalità flessibile e di qualità, in linea con l’evoluzione del mercato e delle abitudini di soggiorno post-pandemia.»

Roma, in questa visione, rappresenta una piazza chiave, e San Lorenzo ne è il simbolo perfetto: un quartiere che cambia pelle, senza dimenticare la sua anima. La sfida sarà proprio questa: trasformare senza cancellare, accogliere senza sostituire.

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Un professionista che conosce il valore della condivisione, del lavoro comune e che trova sempre nuovi stimoli nel valorizzare le doti delle figure con cui collabora. "Le mie esperienze acquisite a fianco di realtà aziendali grandi e piccole mi hanno permesso di sviluppare una forte adattabilità, dinamismo, flessibilità, autonomia e predisposizione ai rapporti interpersonali, lavorando per obiettivi e gestendo le priorità."
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