Dalle enormi difficoltà appena arrivato alla crescita nel 2025, fino ad una prossima stagione che deve vederlo sbocciare. Matias Soulé è il futuro della Roma, è trattasi di parole non nostre ma di Claudio Ranieri, con la speranza che possa consacrarsi sotto la guida di Gasperini. Per lui lunga intervista al canale YouTube Los Edul di Gaston ed Esteban Edul, nel quale ha toccato diversi temi: “Qui mi sono ambientato molto bene, Roma è bellissima e simile all’Argentina, c’è molta storia. Calcisticamente siamo partiti male ma ci siamo risollevati, l’arrivo di Ranieri ci ha tranquillizzato e abbiamo conquistato abbastanza punti”.
Tante le dichiarazioni tra amicizia con i connazionali della squadra e qualche retroscena di mercato: “Quando sono arrivato non stavo giocando molto. Stavo per andare via ma Ranieri mi ha detto che avrei avuto le mie chances e di rimanere. Poi ho giocato ed ottenuto ciò che volevo. Dybala e Paredes? Sono due geni, soprattutto come persone. Già li conoscevo. Prima di venire a Roma ho parlato con loro, non sapevo se sarebbero rimasti o sarebbero andati via. Quindi gli chiedevo ‘voi che fate?’. Ovviamente volevo che rimanessero, anche per il mio adattamento. Avere un connazionale in squadra è un’altra cosa”.
Immancabile poi un passaggio in cui Soulé parla dei tifosi e del calore che sempre fanno sentire alla squadra: “Sono molto passionali e la vivono molto, proprio come in Argentina. C’è molta passione, quella necessità di conquistare risultati positivi. Mentre facevamo male i rapporti si erano un po’ complicati, ma ora che ci siamo rialzati è tutta un’altra cosa”. La consapevolezza di aver attraversato delle difficoltà ma anche tanta voglia da parte dell’argentino di dimostrare a tutto l’ambiente Roma di aver fatto bene a puntare su di lui.
Dal gol nel derby alla chiamata di Spalletti
Ampi tratti di intervista nella quale Soulé parla della sua infanzia e dei primi tiri a pallone, ma due sono i passaggi che meritano in particolare di essere sottolineati. Il primo riguarda il bellissimo gol nell’ultimo derby, premiato come il più bello della stagione giallorossa: “Fortunatamente in quel periodo mi ero rialzato e giocavo di più, quel gol è stato spettacolare. C’era anche la mia famiglia, che era venuta ma non riuscivo a trovarli perché giocavamo in casa della Lazio e i posti erano diversi. Fu stupendo. Dybala mi aveva detto che calciavo sempre sullo stesso palo, me lo dice sempre. C’è una foto prima della partita in cui si vede che lui fa con la mano il segno della traiettoria. Durante la partita Dybala sembrava un allenatore”.
Estremamente curioso poi l’episodio della chiamata in Nazionale italiana da parte di Spalletti, raccontata così dallo stesso Soulé: “All’epoca giocavo nel Frosinone e Di Francesco conosceva bene il ct. Ero rimasto a dormire a casa di Dybala a Roma, quando mi arrivò un messaggio dal mister. ‘Mati tutto bene? Ti chiamerà il ct della Nazionale italiana per convocarti’. Spalletti mi chiamò e mi fece i complimenti perché stavo andando bene, mi disse che mi voleva nell’Italia perché sapeva che avevo il passaporto italiano. Venne anche al nostro centro sportivo per incontrarmi, a Frosinone, per dirmi che mi voleva per l’Europeo. Gli dissi che avrei aspettato l’Argentina. Accettare sarebbe stata la scelta più facile, ma gli dissi che la mia priorità era l’Albiceleste. Lui fu comprensivo”.