È ancora freschissima la vergogna post Norvegia in casa Italia, un secco 3-0 ad Oslo dove arrendevolezza e mancanza di dignità hanno caratterizzato la prestazione degli Azzurri. In una partita così importante per le sorti del girone di qualificazione al prossimo Mondiale (competizione a cui manchiamo da due edizioni), semplicemente non c’è stato nulla, da idee tattiche ad una parvenza di tecnica, per non parlare della mancanza di grinta e onore verso una maglia così importante da indossare. Il primo colpevole non poteva che essere Luciano Spalletti, ed ecco subito novità inattese.
Sembrava che ogni discorso sul futuro del ct fosse rimandato a dopo la partita di domani contro la Moldova, e invece, come riportato da Sky Sport e Fabrizio Romano, il tecnico lascia l’Italia con effetto immediato. Troppo grave il modo in cui è arrivata la sconfitta in Norvegia per non porsi della domande, con Spalletti che dava la sensazione di avere tra le mani un gruppo che non lo seguiva più. Una decisione presa da Gravina, che aveva affermato di essere in continuo contatto con l’ex Napoli per capire i problemi e cercare le soluzioni giuste per il rilancio, e invece oggi è evidentemente precipitato tutto.
Le parole di Spalletti
In conferenza stampa lo stesso Spalletti ha spiegato tutto: “Nelle scorse ore sono stato in contatto col presidente. Gravina mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico di ct della Nazionale. A me è dispiaciuto, non avevo intenzione di mollare. Avrei preferito rimanere al mio posto e continuare a fare il mio lavoro”. Niente dimissioni dunque come sembrava ad una prima impressione, con la Federazione che, memore del passato, ha preferito non temporeggiare ma prendere subito una decisione forte per il bene dell’Italia.
Così ha poi proseguito l’ormai ex ct: “Questo ruolo l’ho sempre interpretato come servizio alla patria, quindi agevolerò e farò la risoluzione del contratto. Mi assumo le responsabilità che ho, la FIGC mi ha dato tutto il supporto possibile, ma i risultati sono questi. Vincere e convincere domani sera sarebbe perfetto per chi mi sostituirà. Mi ha fatto male perché non ho tirato fuori il meglio, sono dispiaciuto di me stesso. Accettando sapevo che c’era qualcosa di complicato, e non ci sono riuscito. Siete stati gentili nel commentare la partita dell’altra sera, meritavamo di peggio. Ho creato dei problemi al movimento, ero convinto di fare diversamente”.
Spalletti chiarisce poi che, oltre ad accettare la decisione di Gravina, uscirà di scena dopo lunedì: “Ci sarò domani sera contro la Moldova. Cosa cambierei tornando indietro? Non lo so nemmeno io, devo prendere in considerazione ciò che viene fuori e ciò che esprime la squadra. Ero convinto che non sarebbe stata una passeggiata, ma che sarei arrivato ai Mondiali, e non sono ancora convinto. Parlando con Gravina ero ancora della mia idea, sarei andato avanti con questo gruppo”. Per concludere, alla domanda se si fosse sentito tradito da qualcuno il ct ha preferito alzarsi e abbandonare la conferenza.
Ranieri il preferito, Pioli il più probabile
Proprio nelle ore successive alla disfatta di Oslo, il popolo italiano ha invocato a gran voce l’arrivo di Sir Claudio sulla panchina azzurra, l’unico aggiustatutto in grado di ripristinare onore e foga dell’ambiente in vista degli ormai probabilissimi spareggi per non fallire l’ennesimo Mondiale. Ranieri sarebbe il preferito di Gravina, ma non si può ignorare che ha per la seconda volta dichiarato di aver smesso con la carriera di allenatore e che è ora impegnato a costruire la nuova Roma con Gasperini e Ghisolfi.
Difficile arrivare a lui insomma, e stando a Nicolò Schira è Stefano Pioli la pista maggiormente percorribile al momento. Il tecnico ha quella giusta dose di esperienza che la Federazione cercherebbe, ed avrebbe dato la sua disponibilità a prendere in considerazione l’incarico, nonostante la Fiorentina stia cercando con lui l’accordo finale da giorni. Leggermente più indietro De Rossi e Gattuso, soluzioni last minute comunque valide, per un Italia alle prese con l’ennesimo scossone della sua storia recente.