Continua a tenere banco l’iter del nuovo stadio della Roma a Pietralata, sulla cui questione è intervenuto, a Radio Romanista, Andrea de Angelis. Queste le sue parole: “Ieri, nel pomeriggio, si è diffusa una voce che sostanzialmente prevedeva che il Comune per la prima volta avrebbe reso una parte di Pietralata come area boschiva. I comitati su questo punto hanno spinto tanto, di non costruire in quell’area per la presenza del bosco. Il Comune ha sempre negato l’ipotesi, ma ieri per la prima volta ha fatto sapere alla Roma che un’area sarebbe preservata durante gli scavi archeologici, un’unica area su cui coordinarsi rispetto a tutte le altre. Il Comune e la Roma hanno poi diffuso questa nota in cui si dice che si sta definendo il calendario e che questo non produrrà alcun ritardo”.
E ancora: “Si è scelto di fare così per tranquillizzare, anche se in parte non è vero che non ci saranno ritardi. La Roma prima del 19 marzo aveva confermato la volontà di presentare il progetto entro il mese di aprile ma verosimilmente non sarà così. Che poi questo ritardo non debba creare allarmi è un altro discorso. L’intenzione è di presentare il progetto definitivo entro la primavera, quindi entro il 20 giugno il club conta di riuscire a completare il progetto. È una mezza verità, non c’è un ritardo tecnicamente parlando ma è sicuramente un fastidio anche preventivabile. Se un privato sostiene che in quell’area ci sia un bosco si apre un’indagine e da parte del Comune e della Roma ci devono essere tutele maggiori prima di fare qualsiasi cosa. È un percorso pieno di ostacoli”.
De Angelis: “Scommetto sulla realizzazione dello stadio”
Per quanto riguarda la possibilità di ritrovare qualcosa durante gli scavi: “Sono cose da mettere in preventivo, ma mi sento di tranquillizzare tutti. A meno che non si trovi una mega necropoli nascosta, le tecnologie di oggi non sono quelle di anni fa, i reperti si potrebbero tutelare e conservare. Stesso discorso che dobbiamo fare per il famoso bosco. Se si ritiene che si siano piante particolarmente rare bisognerà poi fare altre valutazioni. Se invece si tratterà solo di verde, andrà compensato. La Roma pensa di piantare 6000 alberi, se invece comunicheranno al club che ne serviranno 8000, ne pianteranno 8000”.
De Angelis ha poi proseguito: “Oggi sono iniziate valutazioni sulla fauna, che ci diranno come potrà muoversi la Roma e se è iniziata la fase di nidificazione dei tanti uccelli migratori. In quel caso, se ci fosse già una fase di nidificazione importante, la sovrintendenza potrebbe chiedere il posticipo degli scavi. Purtroppo si è colpevolmente sottovalutata questa procedura da dover portare al termine. La Roma poteva fare questi scavi da settembre, prima aveva chiesto una deroga, poi la deroga non è stata concessa e si è ridotta un po’ all’ultimo. Non è stato così semplice come qualcuno lo aveva raccontato non a noi, ma alla Roma”.
E per concludere: “Secondo i comitati, il Comune già sapeva del bosco e ha fatto finta di niente. Dunque la Procura dovrebbe indagare su questo. Qualora il bosco ci fosse, verrebbe chiesto di tutelarlo dal punto di vista dell’impatto ambientale. È comunque un costo per la Roma, che potrebbe far lievitare ulteriormente il costo di realizzazione. Mi sento di escludere la possibilità che la Procura certifichi l’esistenza del bosco. Capisco che subentri l’ansia da ultimo miglio, però parliamoci chiaro, si possono aspettare altri due mesi. Necessario sarà che si chiuda la conferenza dei servizi entro l’estate del 2026. Per ora se dovessi scommettere un euro sulla realizzazione o meno dello stadio, scommettere sulla realizzazione“.