Tanti i temi intorno all’ambiente Roma in questo periodo, quasi tutti fortemente legati ad un aspetto economico che risentirà inevitabilmente della qualificazione o meno alla prossima Champions League. Nel marasma di questioni da risolvere non si può dimenticare quella dello stadio nuovo, un progetto che tra mille difficoltà sta cercando di procedere a piccoli passi verso la meta. Dopo la sconfitta al TAR circa la revoca della autorizzazioni, Il Comune torna alla carica senza paura.
Stando a Radio Roma Sound, l’amministrazione esige la rimozione degli autodemolitori presenti a Pietralta entro la fine di maggio, in modo tale che la presenza di queste attività non continui a rappresentare un impedimento alla piena disponibilità dei terreni destinati allo stadio. Nonostante la recente decisione del TAR dunque, il Comune ha comunque avviato un procedimento per liberare la zona interessata, affermando che, in caso di non ottemperanza a tale sollecito, si procederà a rimozione forzata e risarcimento per i danni causati.
Veloccia: “Bosco? Non esiste alcun vincolo paesaggistico”
Un recente intervento di Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica di Roma capitale, a Il Foglio rassicura l’ambiente: “A me pare contro lo stadio si uniscano due fronti. Alcune decine di persone che hanno interessi particolari e movimenti che utilizzano l’impianto in maniera pretestuosa per portare avanti un conflitto politico con l’amministrazione. In entrambi i casi non penso si possa credere a particolarismi o contrarietà ideologiche, ma affrontare i temi in merito”.
Sulla benedetta area boschiva poi nessun dubbio: “Il cosiddetto “bosco”? Tutto secondo norma di legge. Non esiste un vincolo paesaggistico, quindi la conferenza dei servizi non poteva che pronunciarsi nei trenta giorni previsti, rimandando alle successive fasi le indagini sul campo tanto archeologiche quanto sulla vegetazione, cosa che sta correttamente avvenendo adesso con un agronomo nominato apposta dal dipartimento Ambiente. Non so quali siano le intenzioni della società, ma da parte nostra posso dire che c’è la volontà di procedere spediti, attendiamo da maggio 2023 il progetto definitivo. Intanto qualsiasi problema che è stato sollevato lo abbiamo risolto. Non penso che in alcuno modo la Roma possa essere condizionata da una quarantina di persone che si oppongono al progetto“.