Intervistato da Radio Roma Sound, il presidente della Federazione degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali del Lazio, Corrado Falcetta, ha parlato dei problemi per il prossimo stadio della Roma, dovuti alla presenza del bosco a Pietralata, che sta notevolmente rallentando la procedura.
Queste le sue parole, a partire dalla sua relazione riguardo l’area boschiva: “Ho prima di tutto inquadrato il sito di studio sulla base delle normative vigenti a livello regionale e nazionale. Ho delimitato un’area di circa un ettaro e mezzo che viene considerata bosco con valenza ambientale e paesaggistica. Sostanzialmente all’interno di una superficie di circa un ettaro e mezzo, abbiamo individuato anche una porzione di bosco che ha una valenza importante in base alla direttiva habitat vigente a livello territoriale. È un bosco da tutelare sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista paesaggistico. Questo è quello che abbiamo rilevato”.
Riguardo il significato della tutela dell’area: “A Pietralata nella fase preliminare del progetto avrebbero dovuto presentare un’indagine vegetazionale, che è prevista proprio dalla normativa regionale vigente, per individuare le superfici boschive a valenza ambientale e paesaggistica. Questo non è stato fatto. L’ultima è stata effettuata dal professore Carlo Blasi, dove è evidenziata a Pietralata la presenza di questo bosco con una superficie molto più ampia di quella che ho poi definito io. Questi studi sono stati recepiti sia dal Comune che dalla Provincia di Roma e ci sono cartografie pubblicate dove nell’area si evidenzia la presenza di questo bosco o di superficie assimilate al bosco”.
Falcetta: “Bisognava effettuare un’indagine vegetazionale”
E ancora: “L’area configurata come bosco è un po’ più vasta, l’ettaro e mezzo anche una valenza base paesaggistica molto importante. Questo però consentirebbe, con l’utilizzo di una legge regionale che è stata disposta proprio per questi casi, di attuare un imboschimento compensativo in un’altra area. Nella fase preliminare del progetto andava effettuata questa indagine vegetazionale per individuare il bosco e poi chiesto il declassamento di quest’area utilizzando un imboschimento compensativo oppure un importo compensativo di 6 euro al metro quadrato da versare al Comune di Roma per realizzare un bosco similare in un altro sito. Se è possibile farlo adesso? Si ma la procedura è piuttosto lunga e i tempi sono dilatati“.
Falcetta ha poi parlato della possibilità di portare avanti il progetto: “Esistono delle norme pianificatorie che definiscono quali sono le aree edificabili o meno. Secondo me la questione è risolvibile con questo imboschimento compensativo che, quando è necessario, viene fatto con la costituzione di un bosco di altrettanta valenza in un altro sito. I tempi sono lunghi perché si devono esprimere tantissimi uffici. Non penso che ci possano essere problemi legati alle risorse economiche perché per sostituire un ettaro e mezzo di bosco serviranno meno di 100 mila euro di indennizzo al Comune, una cifra che rispetto a quella che è in gioco credo si possa spendere. Si, secondo me si potrebbe andare avanti con il progetto dello stadio“.
Sulla durata della procedura: “Si deve attuare un procedimento unico e nel termine di 180 giorni tutti gli enti si devono esprimere. Il procedimento unico lo deve aprire in questo caso il Comune di Roma. È obbligatorio farlo prima dell’abbattimento del bosco. Necessario farlo prime per avere il parere di tutti gli enti preposti, che sono molti. Se la presenza del bosco non impedirà lo svolgimento del procedimento? Si a patto di arrivare le procedure previste dalla normativa regionale vigente, che sono o sostituzione del bosco o indennizzi di compensazione”.