Continua a tenere banco la questione riguardante il nuovo stadio della Roma, che dovrebbe sorgere a Pietralata nei prossimi anni. Dopo le dichiarazioni di Gualtieri, che annunciavano importanti novità tra cui la presentazione del progetto definitivo, è arrivata la risposta da parte di Fabrizio Santori. Per chiedere delucidazioni riguardo proprio al progetto e all’iter, il capogruppo della Lega in Campidoglio ha infatti presentato un interrogazione urgente al sindaco e all’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale.
Santori: “Grave mancanza di trasparenza. Chiediamo un quadro chiaro”
Attraverso un comunicato, Santori si è così espresso riguardo la questione stadio: “La delibera dell’Assemblea Capitolina n. 73/2023 deve essere annullata perché ha dichiarato di pubblico interesse il progetto dello stadio della Roma a Pietralata, un piano che invece è costruito su basi opache con gravi mancanze di trasparenza. Diverse opere attribuite alla A.S. Roma come benefici per la città risultano già previste e in carico ad altri soggetti, Rfi e Fs Sistemi urbani, come il ponte ciclopedonale di via Livorno, promosso come nuovo contributo dello stadio ma che era già presente da anni nelle varianti urbanistiche della stazione Tiburtina”.
E ancora: “Queste infrastrutture non possono oggi essere rivendute come benefici aggiuntivi del progetto stadio. In questa situazione si aggiunge la diffida presentata da otto associazioni del territorio, atto che pesa come un macigno sul progetto, evidenziando un interesse pubblico costruito su basi errate, come è dimostrato dai documenti. La denuncia si trasforma in interrogazione urgente per l’assenza delle indagini archeologiche obbligatorie, la mancata attivazione del tavolo tecnico previsto dalla stessa delibera, e l’assenza di documentazione formale su mobilità, parcheggi e viabilità”.
Santori ha poi concluso: “Se davvero la A.S. Roma stesse per presentare un progetto definitivo, come anticipato dal Sindaco, ci troveremmo davanti a un grave strappo istituzionale: un’Assemblea capitolina trasformata in passacarte, priva degli strumenti per valutare davvero ciò che vota. Ripartire da zero e con un quadro chiaro è la strada che chiediamo di seguire, senza scorciatoie e giochi di prestigio, perché Roma merita stadi di proprietà trasformati in poli multifunzionali aperti tutto l’anno, integrati con i quartieri, capaci di attrarre eventi, turismo e investimenti”.