Stephan El Shaarawy, il decimo anno giallorosso e la sfida con Gasperini

El Shaarawy si prepara alla sua decima stagione in maglia Roma, con l'obiettivo di tornare titolare. Dopo anni da jolly, anche sotto la guida di Ranieri, il Faraone dovrà adattarsi al gioco intenso sulle fasce richiesto dal nuovo tecnico per tornare centrale nel progetto giallorosso

Sara Paoletti
4 min di lettura

Il ritiro precampionato a Trigoria è iniziato da qualche giorno, con Stephan El Shaarawy già presente al centro sportivo Fulvio Bernardini. Per il Faraone si prospetta la decima stagione con la maglia giallorossa, un traguardo importante che ha accettato di raggiungere anche rinunciando a parte del suo stipendio. Nel corso degli anni, il giocatore ha sempre dimostrato grande dedizione e rispetto per la maglia: mai una parola fuori posto, tanto impegno e soprattutto sacrificio per supportare la squadra. Tornato nel 2021, El Shaarawy ha avuto un ruolo principalmente da jolly, entrando spesso a partita in corso e risultando talvolta decisivo, come accaduto anche nella scorsa stagione con Ranieri in panchina. Ora, con l’arrivo di Gasperini, l’ex tecnico dell’Atalanta che predilige un calcio aggressivo e rapido sulle fasce, il Faraone potrebbe tornare a essere un protagonista assoluto.

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L’esperienza con Ranieri: un ruolo da riserva di lusso

Durante l’era Ranieri, El Shaarawy ha avuto un ruolo importante e costante nella rosa, scendendo in campo quasi sempre quando disponibile. Nonostante ciò, il suo impiego da titolare è stato piuttosto limitato: su 26 partite, infatti, ha iniziato dal primo minuto solo in sette occasioni. In quelle partite ha spesso lasciato il segno, come contro il Lecce, quando ha confezionato due assist decisivi.

Nella maggior parte dei casi, però, è entrato a gara in corso, dimostrando ancora una volta di saper incidere, come confermato in quest’ultima stagione dal gol segnato contro il Genoa e dagli assist offerti a Udinese e Milan. Pur godendo della stima di Ranieri, che lo considerava un punto di riferimento e una risorsa preziosa per risolvere situazioni difficili, il Faraone è rimasto un’alternativa più che una scelta fissa nell’undici titolare.

Con Gasperini alla Roma: la sfida del Faraone

Ora la palla passa a Gian Piero Gasperini, che dovrà valutare con attenzione la rosa per costruire la sua squadra. Il tecnico piemontese punta su esterni veloci, tecnici e duttili, capaci di agire sia come laterali che come trequartisti, e in questo profilo El Shaarawy sembra calzare a pennello. I due si conoscono già dai tempi al Genoa, ma da allora il giocatore si è notevolmente evoluto, diventando un professionista più completo.

Attualmente, sulla fascia sinistra la Roma non dispone di molte alternative: Pellegrini è fermo ai box per un infortunio e dovrebbe tornare a settembre, mentre sul mercato non emergono nomi concreti. Il Faraone può ricoprire più ruoli, è rapido e dotato di un dribbling che spesso mette in difficoltà gli avversari. Il vero nodo da sciogliere è la sua fisicità, elemento imprescindibile nel sistema ad alta intensità di Gasperini, che richiede grande aggressività e resistenza per tutta la durata della partita. Sarà proprio l’adattabilità di El Shaarawy a questo tipo di gioco a decidere se tornerà a essere un elemento chiave o se ripeterà il ruolo marginale degli ultimi anni.

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Una passione nata sugli spalti e cresciuta con il tempo. Da tifosa a professionista, voglio raccontare il calcio con la stessa energia con cui tifo Roma.
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