Tanti gli argomenti che si intrecciano in queste settimane intorno all’ambiente Roma, dal monte ingaggi da abbassare al made in Italy per il post Ranieri fino ad arrivare al campo, quello che deve interessare di più. Dopo la vittoria di Venezia, propedeutica a tenere accesa una fiammella di speranza per la rimonta in campionato, spazio all’Europa League, l’obiettivo diventato primario dopo l’eliminazione agli ottavi di Coppa Italia per mano del Milan. Giallorossi in campo oggi a Trigoria per preparare l’andata del play-off col Porto, da giocare all’Estadio do Dragao prima del ritorno, la prossima settimana, all’Olimpico.
Una seduta quella odierna che porta subito in dote una brutta notizia per Ranieri: lieve stiramento all’adduttore destro per Devyne Rensch, che ha dunque svolto un allenamento a parte separato dal resto dei compagni. Niente di particolarmente grave, ma comunque un qualcosa che lo metterà out dai convocati per la sfida al Porto, privando il tecnico di una valida alternativa per fascia destra e difesa. Classe 2003 olandese da considerare in dubbio anche per la trasferta di Parma di domenica prossima.
11 tipo per Ranieri, un solo dubbio sulla trequarti
Va da se che Rensch non fosse un papabile titolare per il match d’andata del play-off di Europa League, avendo anche giocato titolare in una gara della laguna caratterizzata da un buon turnover. Ranieri pronto a ripresentare il suo 11 tipo per battere il Porto, sperando in risultati migliori rispetto alle risposte avute in Coppa Italia contro il Milan. Davanti a Svilar riecco Hummels, dopo la “vacanza” concessagli nel weekend, con accanto i soliti Mancini e N’Dicka. Stessa sorte per Paredes, che riprende il suo posto al centro insieme a Koné, squalificato a Venezia.
Sulle fasce impossibile rinunciare ad un Angelino in stato di grazia e migliore in campo della Roma nelle ultime tre uscite, mentre a destra torna Saelemaekers. L’unico possibile dubbio riguarda la trequarti: Dybala chiaramente non si tocca, e favorito al suo fianco c’è Pellegrini, ma occhio ad un El Shaarawy che scalpita. A sostenere l’attacco c’è Dovbyk, chiamato ad alzare il livello delle sue prestazioni e ad essere più cinico sotto porta.