Il campionato è ormai giunto alla sua fine e come di consueto sono stati decretati i verdetti finali. In prima pagina troviamo sicuramente lo scudetto vinto dal Napoli di Antonio Conte, protagonista di una super cavalcata che ha visto i partenopei avere la meglio su i campioni in carica dell’Inter.
Accanto al verdetto sui vincitori del campionato, la Lega Serie A ha rivelato attraverso i propri canali social anche i premi individuali assegnati ai migliori giocatori di questa stagione. Per quanto riguarda la Roma, l’attenzione si pone principalmente sulla categoria del Best Goalkeeper, nella quale spicca il nome di Mile Svilar.
Il portiere belga, infatti, si è aggiudicato il premio di miglior portiere del campionato, superando la concorrenza rappresentata da De Gea e Milinkovic Savic. Con tale riconoscimento il numero novantanove ha aggiunto la ciliegina sulla torta alla sua prima stagione da titolare da quando veste la maglia della Roma, rendendola una vera e propria consacrazione.
Dalla panchina alla gloria: l’ascesa di Svilar alla Roma
Eppure tale premio non è caduto dal cielo, ma è il frutto di un duro lavoro e di numerosi sacrfici che Svilar ha dovuto affrontare in questi anni. La sua avventura in giallorosso, come molti ricorderanno, non è iniziata nel migliore dei modi. Arrivato come ripiego di Rui Patricio nell’estate del 2022, Svilar si è trovato ad essere considerato come una scommessa, un oggetto misterioso,complice il suo scarso utilizzo e le prestazioni poco convincenti scaturite dalle amichevoli precampionato e dalla tournée in Giappone.
Nonostante ciò, il classe 99 non si è mai demoralizzato. Ha saputo attendere rispettando le scelte del mister e facendosi trovare sempre pronto quando è stato chiamato in causa. Tutto ciò fino alla notte del 22 febbraio del 2024. All’Olimpico si gioca Roma-Feyenoord match valido per l’approdo agli ottavi di Europa League e Daniele De Rossi decide di affidarsi a Svilar facendolo partire dal primo minuto. Mile non ha semplicemente difeso la porta giallorosa: ha incantato. Parate spettacolari, due rigori neutralizzati e una corsa verso la Curva Sud che ha segnato l’inizio di una vera e propria storia d’amore con la tifoseria.
Da quel momento in poi l’avventura di Svilar con la maglia della Roma è stato un continuo crescendo, arrivando ad essere un titolare imprescindibile. In una stagione impreziosita da ben 16 clean sheet e da parate decisive, Svilar si è consacrato come leader, entrando di diritto nell’olimpo dei portieri del club capitolino.
Una cosa è certa: il riconoscimento datogli dalla Lega Serie A è solo l’inizio di una grande avventura. A Roma non si vedeva un fuoriclasse del genere dai tempi di Alisson. Se proseguirà su questa strada, Mile Svilar ha tutte le carte in regola per diventare non solo il migliore del campionato italiano nel suo ruolo, ma il migliore al mondo.