A Roma è tempo di teatro con la nuova Stagione 2025-2026

Più di 70 spettacoli, produzioni internazionali, nuove voci della scena contemporanea e un programma che punta a connettere tradizione e innovazione. Il Teatro di Roma svela una stagione che promette di far battere il cuore culturale della Capitale.

Deneb Antuoni
5 min di lettura

“Tutto il Teatro”: non è solo un claim, è una dichiarazione d’intenti. La stagione 2025-2026 del Teatro di Roma si apre con uno sguardo ampio e coraggioso, pronto a raccontare la complessità della società contemporanea attraverso l’arte dal vivo. Una programmazione ambiziosa, capace di intrecciare passato e presente, che vuole rendere il teatro un vero spazio di confronto, riflessione e comunità per tutta la città.

- Pubblicità -

Sotto la direzione artistica di Luca De Fusco, al secondo anno di mandato, il Teatro di Roma si rilancia con una proposta culturale che spazia su più fronti e coinvolge ogni spazio della rete cittadina – Argentina, India, Torlonia – con l’attesa riapertura del restaurato Teatro Valle all’orizzonte.

Una stagione dal respiro internazionale e inclusivo

Sono oltre 70 i titoli in cartellone, tra cui 28 produzioni e coproduzioni e 25 spettacoli ospiti, con una significativa attenzione alle nuove generazioni (17 spettacoli dedicati ai ragazzi). In programma ci sono grandi maestri, registi emergenti, talenti italiani e internazionali, per una stagione che abbraccia drammaturgia classica e contemporanea, teatro di parola, danza, installazioni e performance.

“Abbiamo voluto costruire un teatro vivo, che parla alla città e ai suoi cambiamenti” – spiega Luca De Fusco – “una stagione che sia davvero per tutti: inclusiva, multiculturale e capace di connettere diverse generazioni di artisti e pubblico”.

Ogni teatro, una vocazione: tra innovazione e memoria

Tre sono le direttrici produttive che guideranno il disegno artistico:

  • Al Teatro Argentina la stagione ruoterà intorno al tema della famiglia, tra riletture classiche e nuove drammaturgie che esploreranno dinamiche affettive, crisi generazionali e fragilità dell’individuo.
  • Al Teatro India, cuore della ricerca e della sperimentazione, spazio alle voci più innovative della scena contemporanea e ai linguaggi che interrogano il presente. Qui debutteranno progetti internazionali e opere che indagano i grandi temi sociali, politici e umani.
  • Al Teatro Torlonia, riflettori puntati sull’universo femminile e sulla drammaturgia di parola, con proposte intime e potenti che attraversano storie di resilienza, forza e trasformazione.

Grandi nomi e nuove produzioni

Tra le produzioni più attese:

  • Luca De Fusco porta in scena Sabato, domenica e lunedì, capolavoro eduardiano;
  • Massimo Popolizio firma Prima del temporale, ritratto d’artista con Umberto Orsini;
  • Arturo Cirillo affronta Le false confidenze di Marivaux;
  • Maria Paiato sarà protagonista di Riccardo III;
  • Filippo Dini propone un Gabbiano di Čechov dal taglio contemporaneo.

Accanto ai maestri, il Teatro di Roma conferma il proprio impegno verso la drammaturgia emergente. Spicca Festa di Leonardo Manzan, un progetto interculturale tra Italia e Georgia che riflette sui conflitti geopolitici attuali, insieme a nuovi lavori che daranno voce a giovani autori e autrici.

Ospitalità di respiro globale

Il palco del Teatro Argentina vedrà protagonisti come Emma Dante con Re Chicchinella e il regista tedesco Thomas Ostermeier, che porterà in scena The Wild Duck, rilettura contemporanea di Ibsen.

Non mancheranno coproduzioni internazionali: dagli argentini di Timbre 4 con Claudio Tolcachir, alle poetiche marionette di Natacha Belova e Tita Iacobelli, fino a Antigone del coreografo norvegese Alan Lucien Øyen, in collaborazione con i danzatori del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch.

Danza, teatro ragazzi e impegno nella formazione

Ampio spazio anche per:

  • La danza, che entrerà in dialogo con i temi della stagione attraverso spettacoli che mettono al centro il corpo come linguaggio politico e poetico;
  • Una programmazione speciale dedicata ai bambini e ai ragazzi, con spettacoli creati per coinvolgere le giovani generazioni;
  • Progetti educativi e formativi: dal corso di perfezionamento per attori diplomati al Laboratorio Piero Gabrielli, che da anni integra scuola, teatro e disabilità, fino al Festival Contemporaneo Futuro curato da Fabrizio Pallara.

Un teatro per la città

La stagione 2025-2026 punta anche a rafforzare il legame tra il Teatro di Roma e i cittadini:

  • Visite spettacolo, laboratori, talk e incontri che renderanno il pubblico protagonista;
  • Cicli divulgativi come Luce sull’archeologia, Quando la scienza fa spettacolo e Tra psiche e mito, che arricchiranno l’offerta culturale della città.

L’attesa riapertura del Teatro Valle porterà inoltre un nuovo slancio, con uno spazio completamente rinnovato che ospiterà spettacoli, incontri e percorsi espositivi. “Roma ha bisogno di un teatro che parli alla città e che sia uno specchio del tempo che viviamo” – conclude l’assessore alla Cultura – “Questa stagione è un grande passo in avanti: aperta, inclusiva, ambiziosa. Un teatro per tutti, davvero.”

Condividi questo articolo
Seguimi su:
Un professionista che conosce il valore della condivisione, del lavoro comune e che trova sempre nuovi stimoli nel valorizzare le doti delle figure con cui collabora. "Le mie esperienze acquisite a fianco di realtà aziendali grandi e piccole mi hanno permesso di sviluppare una forte adattabilità, dinamismo, flessibilità, autonomia e predisposizione ai rapporti interpersonali, lavorando per obiettivi e gestendo le priorità."
Nessun commento