Per risollevare una stagione iniziata nel peggiore dei modi, nonostante le ambizioni iniziali fossero quelle di tornare in Champions League, la Roma ha scelto Claudio Ranieri, che da oggi è ufficialmente il neo tecnico al posto di Ivan Juric. L’ex allenatore del Cagliari sembrava aver deciso di smettere con la panchina – nazionali a parte – ma il richiamo capitolino lo ha ancora una volta portato a mettersi in gioco. Per il classe ’51 si tratterà di una sfida impegnativa viste le premesse, ma con tutte le capacità per rimettere in pista una squadra quasi allo sbando.
A prevalere per Ranieri è stato senza ombra di dubbio l’amore verso la Capitale, che lo ha cresciuto e formato come calciatore, per poi accoglierlo ripetutamente da allenatore. Questo infatti sarà il terzo capitolo al comando della formazione giallorossa, che si andrà ad aggiungere a quelli vissuti tra il 2009 ed il 2011 – con Scudetto sfiorato – e quello più recente del 2019. Il tecnico romano entra dunque di diritto nella storia del club, diventando il terzo a sedere sulla panchina della Roma.
Ranieri come Masetti e Liedholm
Tralasciando Nordhal, esonerato e richiamato a ripetizione tra il 1957 ed il 1959, il primo a far segnare questo record fu Guido Masetti. Nel 1943 infatti fu giocatore-allenatore per sei mesi, prima di dedicarsi totalmente alla guida tecnica fino al 1945. Nel 1951 tornò sulla panchina giallorossa, senza però riuscire ad evitare la retrocessione, mentre migliore fu l’esperienza vissuta qualche anno più tardi, nel 1957, quando riuscì a salvare la Roma nonostante le difficoltà avute nell’arco della stagione.
A fare compagnia a Ranieri c’è poi Niel Liedholm, che resta il primo allenatore per presenze della storia giallorossa. Il tecnico dello Scudetto del 1983 sedette per la prima volta sulla panchina della Roma nel 1973, restandoci per quattro anni, prima di tornare nel 1979 ed aprire un ciclo di importanti successi fino al 1984. Dopo essere passato ancora al Milan, guidò i capitolini nuovamente tra il 1987 ed il 1989, assumendo anche la carica di direttore tecnico, prima di tornare per l’ultima volta nel 1997, riuscendo a conquistare l’obiettivo salvezza.